Analisi, scenari, inchieste, idee per costruire l'Italia del futuro

Confesercenti valuta positivamente ogni alleggerimento fiscale

Così Confesercenti, sulla base di una  simulazione effettuata col modello econometrico del Centro Europa Ricerche (CER). “Se l’obiettivo, però è far ripartire la domanda interna e quindi i consumi in questo momento  d’emergenza, l’intervento sull’IVA è il più efficace: a parità di riduzione, infatti, un abbassamento dell’imposta sul valore  aggiunto, interamente traslata sui prezzi finali, genera il 25% in  più di aumento di spesa delle famiglie rispetto ad una riduzione  del cuneo fiscale”.

Continua la nota di Confesercenti: “In questi ultimi tre mesi i consumi non alimentari delle famiglie  sono crollati del 20%, con punte del 40% per quanto riguarda le  spese relative a turismo e somministrazione. Circa 11 miliardi di  euro di consumi in meno al mese, più di 450 euro in meno a  famiglia, che hanno portato una PMI su due a ridurre il fatturato. Un taglio temporaneo, fino al 31  dicembre, e selettivo dell’imposta, mirato ai comparti in maggior  sofferenza, darebbe un pò di ossigeno alla ripresa dei consumi  interni, che contribuiscono per il 60% al Pil: la ripresa dei consumi delle famiglie è dunque un elemento chiave per superare l’emergenza, anche se è un fronte che è sempre stato  sottovalutato”.

“La riduzione dell’IVA – continua la nota – andrebbe anche nella direzione di una  maggiore equità: è una tassa piatta, pagata in uguale misura da  tutti, a prescindere dal reddito, ed e’ per questo  proporzionalmente più pesante sulle fasce più deboli.  Attenzione, però, a legare la riduzione dell’IVA ai soli pagamenti elettronici: a parte il costo delle commissioni che annullerebbe i vantaggi per le imprese è una strada che ci  sembra impraticabile anche dal punto di vista della gestione. Questo – conclude Confesercenti – non vuol dire che il  taglio del cuneo fiscale non sia utile, anche se in passato tali interventi non hanno avuto l’effetto sperato. Meglio un disegno di  riforma complessivo che, partendo dalla riduzione del cuneo  fiscale varata con l’ultima legge di bilancio, ridisegni il  sistema delle aliquote, ferme dal 2007, e che sarebbe senz’altro funzionale ad un rilancio delle prospettive di sviluppo del nostro paese. Si tratta, tuttavia, di un intervento che richiede tempi  lunghi di preparazione: sarebbe un errore vincolare una riforma  tanto importante a tempi di attuazione troppo rapidi, col rischio  di adottare provvedimenti incompleti, sui quali dover poi  intervenire nuovamente”.

SCARICA IL PDF DELL'ARTICOLO

[bws_pdfprint display=’pdf’]

Iscriviti alla Newsletter

Ricevi gli ultimi articoli di Riparte l’Italia via email. Puoi cancellarti in qualsiasi momento.

Questo sito utilizza i cookie per migliorare l'esperienza utente.