Un intervento sul fisco non deve essere realizzato “imposta per imposta”, ma serve una riforma del sistema “complessiva”.
No quindi a un taglio selettivo e temporaneo dell’Iva, ma sì a una revisione organica del sistema fiscale.
Dal governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, arriva una sostanziale bocciatura alla proposta annunciata dal premier, Giuseppe Conte, in occasione della conferenza stampa finale degli stati generali a Villa Pamphili.
Sulla riforma del fisco “serve una visione complessiva” e “non imposta per imposta”, ha detto Visco intervenendo online a un evento dell’Accademia dei Lincei.
Il governatore ha sottolineato come “è una vecchia storia” ma attuale, il tema della “grande dimensione dell’evasione, dell’illegalità e della criminalità organizzata”.
Questo “si trasforma in un carico fiscale molto pesante per chi le tasse le paga”. Sul lato della spesa il governatore ha ricordato come si tratti di un “livello che più o meno è quello che si attende da un paese che ha uno stato sociale come il nostro”.
Per affrontare la crisi economica determinata dalla pandemia il governo deve agire con determinazione e lungimiranza.
Citando Keynes, Visco ha di nuovo invitato l’esecutivo a predisporre un piano “ben costruito” per affrontare l’emergenza e la crescita avendo “non solo il breve termine” in mente, ma anche il lungo periodo.
In questo momento “lo stato di incertezza non consente di fare previsioni non dico accurate ma ragionevoli, procediamo per scenari possibili”, ma “questa incertezza -ha messo in evidenza il numero uno di palazzo Koch- non vuole dire che non dobbiamo fare niente”.
Sulle stime, ha spiegato Visco, pesano sia “fattori non economici legati alla pandemia” che di “natura geopolitica”.
Le previsioni per il Pil nel 2020 vedono “una caduta attorno al 10%”. Il crollo “puo’ essere leggermente superiore o inferiore, dipende dall’evoluzione della pandemia nella seconda parte dell’anno”. Bisogna rivedere l’organizzazione della macchina dello Stato: “ci vuole una buona burocrazia, non va bene l’assenza di burocrazia come molti chiedono”.
Cruciale per la ripresa sara’ il buon utilizzo dei fondi europei. “Sembra che ci siano fondi europei che si possono utilizzare senza pagarli” ma questo non e’ vero perché “si paga tutto”, ha precisato Visco mettendo l’accento sul fatto che “all’Italia serve la capacita’ di spenderli bene, in infrastrutture e progetti utili”, senza “perderli in rivoli”.








