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Edilizia scolastica, senza risorse e scudo fiscale pochi risultati

Nel Decreto Scuola sono state introdotte delle misure per l’edilizia scolastica e il presidente dell’Associazione Nazionale Costruttori Edili (ANCE) Roma Nicolò Rebecchini manifesta la sua soddisfazione. “Valutiamo con favore l’introduzione nell’ambito del Decreto scuola di rilevanti misure di semplificazione intese a garantire tempi rapidi nell’esecuzione  degli interventi di adeguamento dell’edilizia scolastica, per consentire una ripresa in sicurezza della didattica a partire da  settembre”.

“L’attribuzione di poteri commissariali ai sindaci e la  previsione di norme derogatorie al codice dei contratti –  ha continuato Rebecchini – sono funzionali a garantire l’esecuzione  in tempo utile dei necessari lavori di adeguamento. Rimangono sullo sfondo, però, due tematiche che, se non risolte, vanificheranno l’introduzione di qualsiasi misura di semplificazione. In primo luogo il tema delle risorse. Nei mesi dell’emergenza, per la scuola – ha detto – sono stati pubblicati decreti di finanziamento per l’intero territorio nazionale che mettono a  disposizione solo 530 milioni di euro di cui circa 44 milioni  per la regione Lazio. Risorse troppo esigue per le necessità.  Che può fare un commissario senza risorse? Pensiamo alla nostra città dove, peraltro, la Sindaca Raggi ha  dichiarato una perdita secca di bilancio di settecento milioni  di euro”.

“Indispensabile, poi – ha continuato – che, l’attribuzione di poteri  speciali, derogatori, di fortissima semplificazione, sia  accompagnato da misure di salvaguardia in favore di chi deve  assumersi la responsabilità di avviare le procedure di  affidamento dei lavori. In caso contrario, invece di assistere ad un processo di accelerazione dell’attività amministrativa andremo incontro all’ennesima paralisi dovuta al cosiddetto  blocco della firma. Attribuire poteri speciali senza risorse e senza uno scudo penale – ha concluso – rischia di essere un mero esercizio di stile. L’inizio  del nuovo anno scolastico è vicino e sprecare questo lasso di tempo per intervenire sugli edifici  sarebbe un errore imperdonabile. La ripartenza della città passa attraverso anche questo tipo di interventi”.

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