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La Siae presenta i numeri dei I semestre 2020: -64,18% nel numero di eventi e -73% nella spesa del pubblico

Un calo del 64,18% nel numero di eventi  e un calo del 72,96% nella spesa del pubblico (2 miliardi  419milioni euro nel primo semestre 2019, ‘appena’ 654 milioni 167mila euro nel primo semestre 2020): è la fotografia del  prima e del dopo, anzi ancora in corso, Covid-19. L’ha disegna  l’Osservatorio dello spettacolo Siae, provando a tracciare cosa  ha perso il Paese a causa della pandemia tra attività cinematografica, teatrale, concertistica, sportiva, ballo, attrazioni dello spettacolo viaggiante, mostre ed esposizioni, attività con modalità di genere. 

Gli eventi erano stati 2 milioni 239mila 776 nel primo semestre  di un anno fa, sono stati 802.367 nel primo semestre di  quest’anno. Gli ingressi erano stati 122 milioni 679mila 863, un  anno dopo sono stati 47 milioni 684mila 182; la spesa al  botteghino nei primi sei mesi 2019 era stata pari a 1 miliardo  265 milioni, un anno dopo 418 milioni; le attivita’ con  pluralita’ di generi erano state 16.313, nel primo semestre 2020  si sono ridotte a 1.413. Nella fase pre-Covid si e’ confermata  la propensione a destinare una quota sempre maggiore di reddito  disponibile ai consumi culturali. Cinema in forte ripresa, bene  teatro concerti e sport.

“Raccontare oggi, in pieno ciclone  coronavirus, cosa e’ stato il 2019 per il mondo dello spettacolo  e dell’intrattenimento ha un po’ il sapore amaro delle cose  perdute. Un anno che ha visto tutti gli indicatori generali in  terreno positivo rispetto al 2018 – e’ il commento del  presidente SIAE, Giulio Rapetti Mogol – Purtroppo tutti stiamo  vivendo da mesi in un clima di angoscia e preoccupazione, e il  settore dello spettacolo, che ha subito ingenti perdite e  gravissime ricadute sui livelli occupazionali, e’ stato tra i  primi a chiudere. Basti pensare che nel primo semestre 2020 gli  ingressi si sono ridotti complessivamente di due terzi e la  spesa del pubblico di tre quarti rispetto allo stesso periodo  dell’anno precedente. Tuttavia, volgendo lo sguardo al periodo  pre-Covid, i dati ci confortano e ci danno fiducia:  testimoniano, infatti, in maniera significativa, come il  pubblico ritenga parte integrante della propria cultura e delle  proprie capacita’ emozionali la partecipazione agli eventi di  spettacolo”.

E partendo da questo importante presupposto  “dovremo, percio’, proseguire nel nostro impegno, anche  inventando nuove forme di partecipazione”.  A sua volta il direttore generale Siae, Gaetano Blandini,  commenta che “tutti i dati, frutto del quotidiano, certosino e  censuario lavoro della rete Siae, ben danno il senso del dramma  che, a causa dell’emergenza sanitaria, sta attraversando il  settore dello spettacolo e dell’intrattenimento in Italia in  tutte le sue componenti, dagli autori agli editori, dagli  artisti alle maestranze, dai promoter agli organizzatori.  Studiarne gli effetti ed i prevedibili tempi di recupero e’  quello che Siae ha cominciato a fare per dare il proprio  contributo in termini di idee e di proposte”.

Nel 2019 tutti gli indicatori  dell’attivita’ di spettacolo sono stati in terreno positivo  rispetto al 2018: aumentati gli eventi proposti (+ 1,10%), oltre  246 milioni di biglietti o abbonamenti acquistati dagli  spettatori (+ 5,82%) con una spesa al botteghino che ha sfiorato  i 2,8 miliardi di euro (+5,49%). Quest’ultimo dato si avvicina  ai 5 miliardi di euro (+ 2,91%) se si aggiungono i servizi  accessori offerti agli spettatori dagli organizzatori in  connessione o durante gli eventi. 

Il 2019 ha segnato, dunque, un’ottima ripresa dell’offerta  (+47.420 spettacoli, pari ad una crescita del +1,10%) confortata  dalla crescente presenza di spettatori con un aumento di  13.553.122 biglietti e abbonamenti (+5,82%). E’ la seconda  miglior performance degli ultimi 5 anni con 246.383.395  ingressi. In crescita anche i valori degli indicatori economici  relativi alla spesa al botteghino (+5,49%) e alla spesa del  pubblico (+2,91%) mentre e’ rimasto sostanzialmente stabile il  volume d’affari, con una perdita appena inferiore al punto  percentuale. 

L’aumento sia del numero di ingressi rilasciati che della spesa  al botteghino non ha comportato una sostanziale variazione del  prezzo medio praticato rispetto al 2018: un biglietto per  accedere all’evento e’ costato mediamente agli spettatori 11,28  euro nel 2019. In linea generale, il 2019 ha dunque confermato  che nell’ambito dei comportamenti di spesa delle famiglie c’e’  la propensione a destinare una sempre maggior quota di reddito  disponibile verso i consumi culturali.  I risultati dell’attivita’ di spettacolo 2019 sono stati  esaminati, come di consueto, sotto due diversi e distinti punti  di vista: gli eventi di spettacolo e l’utilizzazione dell’opere.  Dal punto di vista metodologico, i dati contenuti nell’Annuario  dello Spettacolo hanno carattere censuario e non campionario, in  quanto i valori presentati sono la sintesi di tutte le  informazioni raccolte sul territorio dagli uffici Siae.

La rilevazione e’ stata effettuata nel  periodo gennaio 2019 – febbraio 2020 (ovvero su 14 mesi) per  acquisire ed elaborare anche quelle ulteriori residue  informazioni riguardanti l’attivita’ di spettacolo svolta nel  2019, ma contabilizzate all’inizio del 2020. La raccolta di  dati, condotta su tutto il territorio nazionale, e’ sintetizzata  anche in relazione alle diverse ripartizioni geografiche. 

La disaggregazione dei dati per tipologia di spettacoli aggiunge  profondita’ all’analisi, indicando verso quali settori il  pubblico si e’ orientato nelle sue scelte culturali o di impiego  del tempo libero.  Nel 2019 l’attivita’ cinematografica, grazie alla campagna  “Moviement. Al cinema tutto l’anno”, ha segnato una notevole  ripresa facendo registrare un aumento a doppia cifra per quasi  tutti gli indicatori, anche in presenza di una crescita  contenuta del numero di spettacoli (+2,55%). Gli ingressi sono  stati 104.439.213, con un aumento del 13,91% rispetto all’anno  precedente. Stesso trend per la spesa al botteghino (+15,26%),  la spesa del pubblico (+16,06%) e il volume d’affari (+15,97%). 

L’attivita’ teatrale conferma la ripresa dell’anno precedente,  mantenendo in crescita tutti gli indicatori, ad eccezione del  numero degli allestimenti (gli spettacoli sono diminuiti del  2,65%). Aumentati gli ingressi (+2,81%) e tutti gli indicatori  economici: la spesa al botteghino (+6,98%), la spesa del  pubblico (+5,50%) e il volume d’affari (+5,75%). In particolare,  sono cresciuti il balletto e la rivista e commedia musicale,  sono rimasti in terreno positivo il teatro e la lirica, mentre  il circo, l’arte varia e i burattini e marionette hanno  registrato un significativo decremento di tutti gli indicatori  economici.  L’attivita’ concertistica ha continuato nel suo percorso di  crescita. Se e’ rimasta sostanzialmente invariata l’offerta di  spettacoli (-0,65%), sono stati registrati buoni incrementi  degli ingressi (+5,16%), della spesa al botteghino (+4,67%) e  del volume d’affari (+4,26%). Ottimo risultato anche della spesa  del pubblico: con +4,29% ha superato quota di 516 milioni. 

Il settore dei concerti di musica  leggera e’ quello che ha registrato le piu’ alte performance di  risultato. Anche il comparto dei concerti jazz ha rilevato una  buona crescita degli ingressi (+4,63%) e della spesa al  botteghino (+7,87%) non supportata pero’ dal volume d’affari che  e’ sceso del 5,82%.  Lo sport ha consolidato i dati del 2018 per quanto riguarda il  numero di ingressi (+1,05%), la spesa al botteghino (+1,59%) e  il volume d’affari (-0,82%). Significativo l’aumento della spesa  del pubblico, pari al 15,33%. L’attivita’ di ballo e concertini,  che nel 2018 aveva dato deboli segnali di ripresa, ha riportato  di nuovo dati negativi nel 2019, fatta eccezione per la spesa al  botteghino che e’ rimasta stabile (+0,56%).  In discesa tutti gli altri indicatori: numero di spettacoli  -4,12%, ingressi -3,66% e presenze -4,97%.

Diminuzioni meno  significative per la spesa del pubblico (-1,58%) e per il volume  d’affari (-1,64%). Per le attrazioni dello spettacolo viaggiante  il 2019 ha confermato il buon andamento dell’anno precedente con  ottimi risultati per quanto riguarda gli ingressi (+11,68%), la  spesa al botteghino (+2,55%), la spesa del pubblico (+3,07%) e  il volume d’affari (+3,24%), anche a fronte di un numero di  spettacoli rimasto invariato (-0,17%). Leggera ripresa del  numero di presenze, che tornano sopra le 150.000 unita’. 

Le attivita’ di mostre ed esposizioni hanno visto l’aumento di  offerta con una crescita del numero di spettacoli (+2,39%), alla  quale pero’ si e’ contrapposta la diminuzione degli ingressi  (-7,39%) e delle presenze (-31,45%). E’ anche peggiore il  risultato economico, che ha fatto registrare un calo del 4,82%  della spesa al botteghino e pesanti diminuzioni della spesa del  pubblico (-33,14%) e del volume d’affari (-35,00%).  Il settore dell’attivita’ con pluralita’ di generi ha continuato  invece la sua crescita dal punto di vista economico con il segno  positivo degli indicatori relativi al numero di spettacoli  (+2,29%), alla spesa al botteghino (+14,27%), alla spesa del  pubblico (+6,51%) e al volume d’affari (+5,64%). In aumento  anche il numero delle presenze (+6,26%) mentre sono risultati in  calo gli ingressi (-2,17%).

Dal punto di vista territoriale, il Nord  conferma i risultati positivi del 2018, cosi’ come il Centro (al  netto di una lieve decrescita dello 0,15% nel numero degli  spettacoli). L’ottima notizia e’ che nel 2019 il Sud e le Isole  invertono tutte le tendenze in negativo dell’anno precedente. Si  registrano infatti tassi di crescita a doppia cifra con un  +13,7% nel numero di biglietti staccati e un +15% nella spesa al  botteghino.  La rimonta del Sud nel 2019 e’ confermata anche dalla classifica  delle citta’ metropolitane, in cui Napoli conquista la quinta  posizione. Per numero di eventi organizzati, Roma rimane al  primo posto, nonostante una flessione del 2,4% rispetto al 2018,  mentre Milano si conferma campionessa nella spesa al botteghino  e nella spesa del pubblico. Quest’ultimo indicatore risulta in  forte crescita a Firenze, con un balzo del 35,27%.

L’Annuario Siae 2019 presenta anche le  classifiche, per incassi al botteghino, elaborate con  riferimento a quattro settori dello spettacolo: cinema (con una  top ten generale e un’altra relativa ai film italiani), opere  teatrali, allestimenti di opere liriche e concerti di musica  leggera. Le stesse classifiche sono esposte anche in ordine  decrescente di numero di titoli di accesso. E’ possibile  consultare, inoltre, il riepilogo del numero dei contrassegni  librari, distinti per regione, rilasciati da Siae nel corso del  2019 e la classifica delle copie dei libri piu’ stampati. I  contrassegni, apposti sui frontespizi dei libri, sono emessi da  Siae, su richiesta della casa editrice o dell’autore che si  autoproduce, per comprovare l’esatto numero di copie stampate e  poste in commercio. Queste vidimazioni non sono obbligatorie e,  quindi, il dato relativo alla circolazione dei libri ha valore  meramente indicativo.   

Lo scorso anno soltanto un film  italiano, “Il primo Natale”, e’ riuscito a posizionarsi tra i  primi dieci della classifica generale per spesa al botteghino.  “Pinocchio” non e’ rientrato per poche migliaia di euro. Il film  campione d’incassi del 2019 e’ stato “Il Re Leone”, mentre lo  spettacolo risultato in vetta alla top ten per il teatro e’  stato “Notre Dame de Paris”. Per i concerti di musica leggera,  in testa alla classifica si posiziona Ed Sheeran con la data del 16 giugno a Roma per la spesa al botteghino mentre Jovanotti guida la top ten degli ingressi con l’esibizione del 21 settembre a Linate. Per la lirica e’ al primo posto l’Aida di  Giuseppe Verdi con 16 rappresentazioni all’Arena di Verona. Tra  i libri, ‘La misura del tempo’ di Gianrico Carofiglio è il volume più stampato nel 2019.

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