Stefano Besseghini, presidente Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, è intervenuto agli Stati Generali della Ripartenza organizzati dall’Osservatorio economico e sociale Riparte l’Italia il 29 e 30 novembre 2024 a Bologna.
Ecco le sue dichiarazioni prima di intervenire al panel centrato sul tema “Il ripensamento delle fonti energetiche anche in una prospettiva geopolitica“, moderato dal giornalista Maurizio Ricci.
“Sul ripensamento delle fonti energetiche in Italia siamo sicuramente in una fase in cui tutta quell’attività di semplificazione che è stata messa in campo nella fase della crisi più acuta sta dando i suoi effetti e lo vediamo nell’accelerazione delle installazioni delle rinnovabili. Contemporaneamente, naturalmente, dovrebbe esserci un’attenzione maggiore a quelle altre fonti, le fonti fossili e altre tecnologie che andranno nel lungo termine a complementare il nostro mix energetico.
Credo che la cosa importante e che è venuta bene anche dalla discussione di oggi sia aver presente che le scelte nel settore energetico sono tutte scelte che hanno una caratteristica di intertemporalità molto lunga. Le decisioni di oggi si sviluppano sull’arco temporale molto lunghi, e quindi è importante non inseguire parametri vecchi ma avere una programmazione continua, fluida e attenta alle opportunità che la tecnologia offre.
Io credo che noi abbiamo naturalmente come Paese un problema di differenziale di costo con l’energia con grandi partner europei come la Germania e la Francia. In questo momento la lezione che abbiamo appreso con la crisi dei prezzi ci ha dimostrato l’importanza di una copertura anche finanziaria del prezzo dell’energia.
Quindi la capacità di coprirsi sui prezzi è importante. Lo sviluppo delle rinnovabili in termini di autoconsumo e di quanto la regolazione e la normativa hanno fatto in termini di autoconsumo dà delle opportunità nel medio termine. E poi torniamo ancora al punto di prima, lo sviluppo di un mix energetico di lungo periodo che sia in grado di dare all’energia il suo ruolo di fattore abilitante alla competitività rimane la strategia di fondo che dobbiamo perseguire.
Bisogna convincersi che energia e geopolitica vanno strettamente di pari passo. È emerso anche oggi nella discussione, l’Europa non può non permettersi di guardare al Mediterraneo come un’area fondamentale.
Io lo dicevo con una battuta in un recente convegno, noi abbiamo la vicepresidenza di questa associazione che mette insieme tutti i regolatori del Mediterraneo e la mia battuta era “il Mediterraneo non è tutta Europa ma l’Europa non può fare a meno di tutto il Mediterraneo”.
Oggi la riflessione deve estendersi anche all’Africa perché l’Africa sarà il vero soggetto, il vero game changer a cui l’Europa deve prestare una grande attenzione. Nessuno più di chi si occupa di energia abbia ben chiaro cosa vuole dire il concetto di sistema e quindi lavorare in maniera che ci sia un bilanciamento corretto di tutte le fonti e di tutte le opportunità e questo è esattamente allo spirito con cui non so se si deve ripartire ma certamente si deve progredire su questa strada”.








