Analisi, scenari, inchieste, idee per costruire l'Italia del futuro

Eike Schmidt (direttore Gallerie degli Uffizi): «Il Giardino di Boboli è la scenografia ideale del percorso dantesco»

La Divina Commedia entra in scena a Firenze, nel Giardino di Boboli, con lo spettacolo dal vivo “Tra selva e stelle”. Nei suoi spazi suggestivi, dove arte e natura convivono in perfetta armonia, nel pomeriggio del 6 settembre verrà prodotta la rappresentazione dantesca, grazie alle Gallerie degli Uffizi e da Archètipo Associazione Culturale, per la regia di Riccardo Massai. Inoltre, l’evento gode del patrocinio del Comitato Nazionale per la Celebrazione dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri.

Per la prima volta – in occasione del settecentenario della morte dell’Alighieri – nel parco mediceo prenderà vita un itinerario teatrale attraverso luoghi e personaggi della Divina Commedia: un cammino nell’oltremondo dantesco che all’interno di Boboli sarà rappresentato da 36 soste, ciascuna delle quali accoglierà installazioni create appositamente per una straordinaria occasione di “teatro diffuso”.

77 gli attori coinvolti nella rappresentazione, la cui elaborazione ha richiesto oltre due anni di lavoro. Importanti collaborazioni raccontano lo spirito dell’iniziativa: in particolare quella con Azienda USL Toscana Centro, LILT “Lega italiana per la Lotta contro i Tumori”, e “Teatro come differenza” dichiarano la natura sociale e inclusiva dello spettacolo entro cui, esattamente come nella Commedia dantesca, trova posto l’umanità tutta, nella sua complessità e ricchezza.

La collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Firenze testimonia inoltre il ruolo del teatro e delle istituzioni museali nella formazione dei giovani creativi, come il contributo dell’associazione “Strada della ceramica” rimanda al profondo legame del mondo della cultura con i saperi artigianali che è peculiarità identitaria del patrimonio italiano. In ciascuna tappa del percorso, i personaggi della Divina Commedia interpreteranno la loro condizione individuale di dannazione, redenzione o beatitudine; i loro rispettivi ruoli, come avviene nel poema dantesco, saranno anche intimamente legati al rapporto metaforico con lo spazio circostante.

Tutti gli ambienti selezionati per lo spettacolo verranno infatti animati da scenografie e vere e proprie installazioni che rappresenteranno allegoricamente gli aspetti essenziali delle tre Cantiche: la morte è il tema scelto per l’Inferno, la salvezza ci condurrà attraverso il percorso del Purgatorio, il concetto di ascensione ad uno stato superiore dell’esistenza sarà il tema chiave dell’esperienza del Paradiso.

Il direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt: «Le ricorrenze non sono mai casuali. Ecco che i 700 anni dalla morte di Dante si situano in un momento significativo, nell’anno 2021, successivo all’Inferno che abbiamo vissuto nel 2020. In questo tempo di attesa abbiamo pensato ad uno spettacolo sulla Divina Commedia allestito all’interno del Giardino di Boboli, cuore verde della Firenze moderna, e scenografia ideale per il percorso dantesco di dannazione, redenzione e beatitudine».

«Nel Trecento la collina di Boboli era ancora un luogo non urbanizzato, una “selva oscura” da dove non è difficile immaginare il “ghibellin fuggiasco” contemplare il centro della città medievale. In questo spazio naturale le Gallerie degli Uffizi invitano il pubblico a ritrovare la voce del Poeta, seguendo la sua guida, di terzina in terzina, in un percorso di ascensione che porterà gli spettatori dall’Inferno, attraverso il Purgatorio, fino all’approdo in Paradiso: tutti insieme, a “riveder le stelle”».

Il regista Riccardo Massai: «Considerare le terzine dantesche come battute teatrali, oltre a restituire una maggiore comprensione del testo, le ha rese lingua viva, contemporanea al nostro ascolto. E abbiamo scelto di riscoprire anche i personaggi minori della Commedia di Dante per dar voce alla coralità degli ultimi. È un teatro, questo, che interagisce con le sculture e le architetture vegetali o meno, presenti nel Giardino di Boboli; un teatro che diventa esso stesso installazione umana e unisce arte, cultura, design, architettura, inclusione sociale, scienza e tecnologia».

Per saperne di più:

SCARICA IL PDF DELL'ARTICOLO

[bws_pdfprint display=’pdf’]

Iscriviti alla Newsletter

Ricevi gli ultimi articoli di Riparte l’Italia via email. Puoi cancellarti in qualsiasi momento.

Questo sito utilizza i cookie per migliorare l'esperienza utente.