“Ci aspettiamo la fine della sperimentazione di Fase 3 entro il prossimo mese. Siamo cautamente ottimisti e grazie alla potenza di fuoco della multinazionale AstraZeneca che si è assunta il rischio, la produzione è già cominciata da qualche mese e se, come mi auguro, entro dicembre arriverà l’autorizzazione delle agenzie regolatorie, io penso che già a gennaio potranno arrivare le prime dosi che hanno quantificato in 20-25 milioni all’Unione europea di cui all’Italia un paio di milioni”. Lo ha affermato Piero Di Lorenzo, presidente e amministratore delegato di Irbm a Pomezia, facendo il punto sul candidato vaccino anti-Covid sviluppato da università di Oxford e Irbm e prodotto da AstraZeneca, ai microfoni di Radio 105 all’interno di ‘105 Friends’.
“La produzione è già iniziata – ha aggiunto Di Lorenzo – per cui entrano in ballo le agenzie regolatorie le quali normalmente avrebbero bisogno di tanti mesi per visionare tutta la documentazione e dare l’ok, ma in una situazione così difficile penso che in poche settimane daranno il via libera”.
Secondo il presidente e amministratore delegato di Irbm “sarebbe miope e sciocco pensare di fare la corsa in solitario e neanche il fatto economico lo giustificherebbe, visto che c’è un’utenza che aspetta questo vaccino come l’acqua nel deserto, ed è un’utenza di quasi 8 miliardi di persone. E’ necessario che questi vaccini arrivino e si sia pronti a distribuirli e a vaccinare quanta più gente possibile”.
“Due milioni di dosi per l’Italia sono una prima fornitura che il ministro Speranza ha già detto che verrà destinata agli operatori sanitari, alle forze dell’ordine, agli ospiti delle Rsa. AstraZeneca si è impegnata con la Commissione Europea a fornire 300 milioni che possono diventare 400 milioni di dosi entro giugno a 2021 e all’Italia ne arriverebbero 70 milioni”, ha concluso Di Lorenzo.