Essere un’azienda familiare “è un plus: arrivare dopo 51 anni ad avere un’azienda che continuiamo a guidare con successo, con delle performance di crescita costanti, per me è un motivo di successo.
Probabilmente il nostro forte legame, che va al di là degli interessi economici ha prevalso negli anni, la tranquillità e la serenità familiare consentono di lavorare con disinvoltura”.
Lo ha detto Pasquale Vendola, Ceo di Zero & Company, intervistato da Claudio Brachino per Italpress Economy.
“Sfortunatamente abbiamo perso il fondatore che eravamo molto giovani e ci siamo messi a lavorare presto.
Siamo quattro fratelli, ci siamo divisi i compiti e abbiamo una gerarchia che è stata dettata dalle opportunità”, ma “siamo molto meritocratici”, ha sottolineato.
“In questi anni abbiamo gestito tantissimi progetti, ma i ‘gioielli di famiglia’ sono essenzialmente tre: il più piccolo è Lalalù, che produce abbigliamento per bimbi da 0 a 12 anni.
Poi distribuiamo e produciamo un brand di proprietà che si chiama Akep, un prodotto rivolto alle donne di target medio-alto, realizzato in Puglia.
Infine c’è Suns Boards, uno dei marchi che in questo momento è più riconoscibile, in una fase di crescita progressiva: è nato cinque anni fa proprio a ridosso del Covid, si tratta di un progetto di essenzialmente travel total look per uomini, donne e bambini e ha raggiunto gli obiettivi sfidanti che ci eravamo dati”.
Attualmente “in Puglia siamo un’ottantina e poi abbiamo numerosi punti vendita sparsi per l’Italia che cubano altri 40 dipendenti, ma abbiamo un indotto molto sviluppato in Puglia, produciamo un buon 80% tutto sul nostro territorio, con quasi 200 persone che lavorano per noi.
Questo è anche un nostro motivo di orgoglio.
La Puglia ha da sempre avuto una grande vocazione produttiva, da oltre 50 anni sul territorio si è sviluppata una filiera che stiamo valorizzando – ha ricordato – La nostra localizzazione è un punto di orgoglio e, anche grazie alla nostra cultura e alle nostre radici, valorizziamo il prodotto che abbiamo: in un mondo così globalizzato, abbiamo sfruttato l’opportunità di portare i nostri prodotti in un mercato internazionale, perché il mercato nazionale ovviamente è molto molto stretto”, anche se oggi, “per una Pmi come la nostra, ci vogliono degli investimenti molto grandi” e “abbiamo dei tempi che possono essere un po’ più lunghi rispetto alle aziende più strutturate.
Adesso stiamo sviluppando il retail italiano perché riteniamo di essere forti sul nostro territorio: Milano per noi rappresenta un punto di partenza della globalizzazione”.
In questi 51 anni “abbiamo sempre pensato a lavorare, dando importanza innanzitutto al prodotto, ma adesso siamo anche molto attenti alla comunicazione e abbiamo diversi testimonial che prestano il loro volto ai tre brand che gestiamo.
Attualmente, Flavio Briatore è nostro testimonial, potrei citare anche Anna Dello Russo icona della moda italiana nel mondo e nostra Brand Ambassador, insieme a tanti altri microinfluencer, attori e cantanti che decidono di sposare la nostra filosofia e indossano i nostri prodotti”.
L’azienda è anche impegnata nella sostenibilità.
“Cerchiamo di essere attenti.
Stiamo lavorando su un progetto di produzione di maglieria ‘made in Puglia’ lavorata solo ed esclusivamente con filati organici o riciclati e con l’utilizzo di tinture assolutamente naturali.
Ormai siamo la seconda impresa al mondo che inquina, perché tutti i materiali utilizzati per colorare sono molto inquinanti.
Il vero problema della sostenibilità è il costo del prodotto sostenibile: la realtà è che il consumatore non può o spesso non è disponibile a spendere per avere un prodotto sostenibile”, ha sottolineato.
“Siamo anche molto attenti al tema degli animali: facciamo tanta giubbotteria, ma non usiamo pellicce vere di animali”, ha ricordato Vendola.
“La nostra lealtà e la nostra correttezza sono un valore” per il consumatore.
L’obiettivo per il futuro è “crescere con l’azienda non solo per avere dei numeri ancora più eccellenti, ma per far crescere anche il territorio e avere una funzione sociale”.