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Matteo Salvini (Lega): «Green Pass, niente obblighi per i più giovani»

«Mettiamo in sicurezza le persone dai 60 in su, per i giovani l’obbligo del vaccino non serve». Lo afferma il leader della Lega Matteo Salvini in un’intervista a Piero Colaprico di Repubblica.

La variante Delta sta facendo rialzare nettamente i contagi. Lei ha detto di avere i genitori vaccinati, ma che non vuole vedere suo figlio diciottenne inseguito da una siringa. Come la mettiamo?

«Io mi vaccinerò a breve, come libera scelta, e ho 48 anni. Ieri in Gran Bretagna c’erano 54 mila positivi, ma era stabile il numero dei morti. La variante Delta è contagiosa, rapida, non intasa però gli ospedali. Infatti, in Inghilterra tolgono le restrizioni. Ho appena fatto una riunione in Zoom con Giorgetti, i capigruppo di Camera e Senato, Luca Coletto che segue la sanità, presidenti di Regioni ed enti locali. E la cabina di regia è questa: far di tutto per arrivare alla piena vaccinazione dai 60 anni in su».

E perché?

«Perché i dati dicono che l’85% dei deceduti ha più di 70 anni. E sotto i 60, il tasso di mortalità è inferiore all’1%. Va insomma completata l’opera egregia del generale Figliuolo, ma non se ne parla di imporre obblighi, specie ai più giovani. Dall’inizio della pandemia, i morti tra i 10 e i 29 anni sono stati 85, vale a dire lo 0,1%».

Niente vaccino per i giovani?

«Mettiamo in sicurezza dai 60 in su, da 40 a 59 scelgano, per i giovani non serve. Per di più, se vogliamo il Green Pass per tutti, al momento finiremmo a ottobre, facendo saltare la stagione e le vacanze. Sarebbe devastante. È inutile».

Ma sul Green Pass che decisioni prenderà la Lega in Consiglio dei ministri?

«Per andare a San Siro, con 50 mila, o a concerti da 40 mila il Green Pass ha senso, ma sui treni pendolari no, per mangiare la pizza no. Mettiamo in sicurezza genitori e nonni senza punire nipoti e figli».

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