Massimo Sessa, presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, ha partecipato all’evento “Insieme per il futuro di Roma e del Lazio” organizzato dall’Osservatorio economico e sociale Riparte l’Italia il 28 maggio 2025 a Roma.
Il presidente Sessa ha portato il suo contributo come relatore al panel: “La visione degli operatori del turismo e le infrastrutture al servizio del turismo (oltre il Giubileo)” moderato dal giornalista de Il Sole 24 Ore Gianni Trovati.
Avendo vissuto il Giubileo del 2000 e il Giubileo 2025, che a seguito del Covid-19 ci si è mossi rapidamente, il Giubileo 2033 per noi cristiani e cattolici è un Giubileo particolare. Questa città è sempre in grado di dare risposte, ma indubbiamente c’è una sofferenza a gestire la numerosità dei turisti e il coordinamento della vita normale dei romani insieme al turismo.
Quello che io dico, ma mi auguro che la politica su questo non possa che essere d’accordo, è aprire già un tavolo programmatico per capire quali sono gli interventi necessari, perché poi fare interventi infrastrutturali come ben sapete bisogna progettarli, bisogna trovare risorse e bisogna eseguirli. Per arrivare a una città che ha come sua caratteristica intrinseca di essere unica, dove è nata di fatto la cultura occidentale insieme ai greci, però deve in qualche modo modificarsi per consentire che tutti quanti i cittadini del mondo ne possano godere la propria bellezza.
Non è che manca qualcosa, ci sono gli strumenti, bisogna sedersi a un tavolo avendo superato grazie al cielo aspetti di inerzia ideologica su come affrontare l’aspetto archeologico, devono essere in qualche modo integrati nel progetto gli aspetti ambientali che ora sono con le nuove norme integrate nel percorso di approvazione e progettazione, sedersi tutti insieme su un tavolo con tutti gli stakeholder per preparare un piano da eseguire rapidamente, è un fatto di metodo.
Oggi il rapporto pubblico privato è fondamentale, è necessario anche per trovare nuove risorse. Con il correttivo al codice con l’articolo 193, il partenerato pubblico privato è stato allineato anche ai dettami dei principi comunitari ma che consente oggi al privato di avere certezza su progetti certi, dove anche la tempistica è certa e questo potrebbe essere attrattivo rispetto a prima, che anche incertezze autorizzative portavano a far fallire soggetti che avevano rischiato con investimenti che portavano reddito ma che ai tempi di approvazione facevano cadere l’interesse.








