“Ci sono molte cause dietro la quarta ondata in GERMANIA. Ma a mio avviso quella più grave è che ci sia stata una sottovalutazione del ruolo dei vaccinati da parte della politica. Naturalmente la percentuale dei non vaccinati è ancora troppo alta e sappiamo che se questi si infettano diventano subito malati gravi. Ma il virus si sta diffondendo anche tra i vaccinati. Il vaccino ha efficacia su una percentuale di persone oscillante tra il 50% e il 70%, questo significa che su dieci vaccinati, da 3 a 5 potrebbero trasmettere il virus. E quando si consentono manifestazioni senza più misure di controllo, senza test e distanziamento, queste diventano focolai d’infezione”. Così Alexander Kekulé, uno dei più celebri epidemiologi tedeschi, in una intervista al Corriere della Sera.
Inoltre “le scuole sono state riaperte a tempo pieno ma la maggior parte degli studenti non è vaccinata”.
Ricorda poi che in GERMANIA la quota dei non vaccinati – circa 30 milioni – è ancora troppo alta, specie nell’Est, in Baviera e in Baden-Wurttemberg: “In quelle regioni l’incidenza è alta e le terapie intensive piene. Ha a che fare con la mentalità, si tratta di regioni agricole con popolazioni male informate. Però è anche vero che all’inizio di tutto il Robert Koch Institut disse che questo virus era meno pericoloso di un’influenza. Fu un errore, poi corretto. Ma lì se lo ricordano e pensano che non sia così necessario vaccinarsi. Il lavoro di convincimento non è stato sufficiente, come dimostrano i quasi 3 milioni di anziani che rifiutano il vaccino. Vede, a differenza degli italiani che nella prima ondata vissero una catastrofe spaventosa, qui la prima ondata andò relativamente bene e non si è creata una comprensione della gravità del fenomeno. Tutti pensano e confidano sul fatto che c’è un ospedale dietro l’angolo che potrà curarli se si ammalano”.
Cosa bisogna fare adesso? “Convincere a vaccinarsi gruppi mirati di persone senza colpevolizzarli, come gli anziani, evitando una spaccatura della società. Impedire che la pandemia esploda nelle scuole. Mettere limiti precisi alle manifestazioni: per esempio, a partire da 50 persone, bisogna imporre non solo il vaccino ma anche il test, l’obbligo delle maschere e il distanziamento. Io metterei anche un tetto: non più di mille persone. Trovo giusto che sia stato deciso di reintrodurre i test gratuiti. E poi occorre dare subito la terza dose di richiamo già a partire da 6o anni e non da 70 come si sta facendo adesso. Non ultimo, nonostante io sia da sempre contro un obbligo generalizzato, ci vuole l’obbligo di vaccinazione per il personale medico che cura i gruppi più vulnerabili, in case di cura per anziani, ospizi e ospedali. In questo caso ne abbiamo bisogno”.
E conclude: “Al momento Spagna e Italia sembrano far relativamente meglio, perché la popolazione ha capito che è importante concentrarsi nella difesa dal coronavirus. Le misure sono severe ma giuste. Non credo che in GERMANIA sarebbe stato possibile introdurre l’obbligo del green pass sul posto di lavoro. L’Italia sta andando bene, sia per la diffusione della vaccinazione sia per la compattezza della società, ma non bisogna crogiolarsi in un senso di soddisfazione. All’inizio, in GERMANIA c’è stata la tendenza a indicare l’Italia come esempio negativo, ma non ci si rendeva conto che quanto è successo a Bergamo sarebbe potuto succedere all’Oktoberfest a Monaco”.
La GERMANIA ha mantenuto i tassi di infezione da Covid-19 relativamente bassi la scorsa estate, un’impresa che secondo gli esperti potrebbe essere alla base dell’impennata record di casi nel Paese che ha suscitato timori che i ricoveri e i decessi potrebbero aumentare nei mesi piu’ freddi. Le infezioni stanno crescendo di nuovo in Europa, con le temperature piu’ fredde e l’indebolimento dell’immunita’ indotta dai vaccini alla base dei nuovi casi. La GERMANIA e alcuni dei suoi vicini piu’ piccoli dell’Europa centrale e orientale, pero’, si distinguono per un aumento delle infezioni molto piu’ rapido rispetto a Francia, Italia e Spagna. La GERMANIA ha registrato oltre 37.000 nuovi casi venerdi’, il dato giornaliero piu’ alto mai registrato, secondo i dati del Governo, mentre l’incidenza di sette giorni del coronavirus e’ salita oltre 200 ogni 100.000 persone.
“Le cifre sono spaventose“, ha detto ai giornalisti la scorsa settimana il professor Lothar Wieler, capo del Robert Koch Institute, il centro tedesco per il controllo delle malattie, affermando che le misure di prevenzione come il distanziamento sociale e l’uso delle mascherine non vengono piu’ rispettate a sufficienza.
Oltre il 67% della popolazione tedesca e’ completamente vaccinata e gli esperti affermano che questo aiuta a mantenere i ricoveri e i decessi al di sotto del livello registrato durante le precedenti ondate del virus.
La media mobile di sette giorni dei decessi legati al Covid-19 e’ salita a 118 domenica, un livello molto inferiore al record di 894 morti di gennaio ma significativamente superiore alla media degli ultimi mesi.
La GERMANIA, il Paese piu’ popoloso dell’Unione europea con 83,2 milioni di abitanti, domenica aveva piu’ di 2.500 pazienti affetti dal Covid-19 in terapia intensiva, rispetto agli oltre 5.000 di fine aprile, al culmine della precedente ondata di contagi.
Eppure la GERMANIA sta lottando per aumentare ulteriormente il numero di vaccinati, con le vaccinazioni che si sono recentemente stabilizzate. A differenza di altri Paesi europei, le autorita’ tedesche non impongono le vaccinazioni ai lavoratori a causa della preoccupazione che tali obblighi possano essere annullati in tribunale o causare un contraccolpo tra la popolazione.
Il ministro della Sanita’, Jens Spahn, ha dichiarato la scorsa settimana che circa il 50% del personale sanitario, compresi coloro che si occupano degli anziani e di altri gruppi a rischio, non e’ vaccinato, aggiungendo pero’ di essere riluttante a rendere obbligatorie le vaccinazioni per la paura che tali lavoratori possano smettere di recarsi in ospedale. Oltre 16 milioni di persone di eta’ superiore ai 12 anni non sono vaccinate, inclusi 3,2 milioni di persone di eta’ superiore ai 60 anni. Inoltre, in seguito a un calo dei casi durante l’estate, alcune restrizioni sono state annullate in tutto il Paese con la riapertura di asili, scuole e universita’ e il ritorno dei lavoratori nei loro uffici.
Le autorita’ nazionali e statali stanno ora discutendo sulla reintroduzione di nuove misure di sicurezza. Alcuni Stati hanno gia’ regole che richiedono la presentazione del certificato vaccinale, di guarigione dal Covid-19 o un recente test negativo per accedere a ristoranti, palestre e altri luoghi al chiuso, ma i controlli stanno diventando piu’ lassisti. Al contrario, l’Italia ha introdotto la vaccinazione o i test obbligatori per tutti i dipendenti a ottobre, con multe per i trasgressori.
Il relativo successo della GERMANIA nel respingere il virus all’inizio della pandemia potrebbe aver contribuito alla sua attuale debolezza, secondo Hendrik Streeck dell’Universita’ di Bonn in GERMANIA. Sebbene Streeck abbia messo in guardia dal confronto diretto con altri Paesi, ha affermato che i residenti di Gran Bretagna, Francia e Italia hanno registrato piu’ infezioni all’inizio della pandemia e potrebbero ora godere di una maggiore immunita’ di conseguenza. La GERMANIA ha registrato fino a oggi 96.492 morti, rispetto ai 142.019 in Gran Bretagna, 132.334 in Italia e 118.830 in Francia, che hanno tutte popolazioni piu’ piccole, secondo il sito web Our World in Data dell’Universita’ di Oxford.
La maggior parte se non tutte le persone che non sono ne’ vaccinate ne’ hanno avuto il virus saranno probabilmente infettate nei prossimi mesi, secondo Andreas Gassen, capo dell’Associazione nazionale dei medici legali dell’assicurazione sanitaria del Paese. Secondo gli esperti, anche l’indebolimento della protezione offerta dai vaccini gioca un ruolo nell’aumento dei dati sulle infezioni. Secondo il Robert Koch Institute, circa il 26% dei pazienti in terapia intensiva affetti dal Covid-19 e’ completamente vaccinato, mentre quella cifra sale a oltre il 34% per i pazienti di eta’ superiore ai 60 anni. L’istituto ha affermato che le cosiddette infezioni rivoluzionarie sono di gran lunga piu’ comuni nei soggetti vaccinati con il vaccino monodose di Johnson&Johnson.
Secondo il prof. Leif Erik Sander, esperto di vaccini presso la Charite’ University Clinic di Berlino circa 30 milioni di persone in GERMANIA che appartengono al gruppo ad alto rischio, compresi gli anziani e le persone con gravi malattie di base, avranno bisogno di una terza dose. Jonas Schmidt-Chanasit, virologo dell’Universita’ di Amburgo, ha affermato che l’attuale aumento non e’ sorprendente, ma le autorita’ sono ancora in ritardo rispetto a quelle dei Paesi vicini nell’offrire dosi di richiamo ai piu’ vulnerabili. Le infezioni tra le persone vaccinate che non sono costrette a sottoporsi al test secondo le regole esistenti stanno contribuendo all’attuale tasso di trasmissione, ha affermato. “Molti cittadini potrebbero non aver capito che il vaccino serve principalmente a proteggere da malattie gravi e morte, non per prevenire l’infezione”, ha detto. La Gran Bretagna, che ha un tasso di vaccinazione simile a quello della GERMANIA ma ha abbandonato tutte le misure pandemiche, ha registrato un aumento delle infezioni negli ultimi mesi ma ha visto solo un moderato aumento dei decessi. A differenza della GERMANIA, tuttavia, la Gran Bretagna ha una politica di test mirati e sistematici e le sue autorita’ hanno dati molto migliori per monitorare la pandemia, ha affermato il prof. Streeck.
La GERMANIA, ad esempio, non raccoglie dati sul fatto che le persone risultate positive al Covid-19 siano state ricoverate in ospedale a causa del virus o per altri motivi. Gli aumenti stagionali dei casi diventeranno normali man mano che la Germania imparera’ a convivere con il virus, specialmente fino a quando la maggior parte della popolazione non sara’ immunizzata tramite la vaccinazione o l’infezione, ha affermato il prof. Streeck. “Le ondate diventeranno sempre piu’ piccole, ma avremo picchi stagionali con l’inizio autunnale del clima piu’ fresco”, ha detto.








