“La crisi del gas? Non bisognava imporre le sanzioni economiche alla Russia. Bisognava dare subito all’Ucraina le armi più moderne, ma non unire guerra e sanzioni economiche”.

Lo sostiene, al ‘Giornale’, l’economista Giulio Sapelli, secondo il quale lo scenario di un’Europa spaccata non dispiace agli Usa: “Per gli americani è una doppia mossa del cavallo: penalizzano l’industria tedesca, la Russia e anche la Cina, perché il capitalismo tedesco passa per la Russia e arriva a Pechino.

Il grande svantaggio è che noi esportiamo in Germania, quindi saremo colpiti. Ho letto un’intervista in cui Paolo Scaroni dice, in modo come sempre intelligente, una cosa che penso da sempre: vuoi fare le sanzioni?

Allora prepara da subito una politica che ti metta al riparo dal fatto, prevedibile, che la Russia ti avrebbe chiuso il gas. E invece, ecco il frutto di un’incapacità politica – dice l’economista – che passerà alla storia. Tra 100 anni scriveranno libri su come la dottrina Monroe è stata applicata all’Europa distruggendo la Germania, e questo sarà il primo capitolo”.

In particolare la Germania, prosegue, con le decisioni prese dal governo di Berlino, “cerca di difendersi, e lo fa con la risposta nazionalistica che è sempre nelle sue corde. Secondo me non fa bene, ma fa quello che le detta la sua storia.

Mi stupisce il mutismo della Francia. Da Macron mi aspettavo una qualche azione. Invece non mi aspettavo niente dall’Italia: un Paese – sostiene Sapelli – che da anni non ha un ambasciatore americano, che ha firmato nel 2019 un accordo con la Cina e si è messa fuori dal consesso delle potenze atlantiche.

Purtroppo questo governo M5s filocinese ci ha portato ad allontanarci dagli americani e dall’Europa”. Adesso, conclude “Giorgia Meloni deve dire che cancella il memorandum che abbiamo fatto con Xi Jinping. Aspetto che dica che quel memorandum non vale più nulla per noi”.