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La rivoluzione verde dell’idrogeno parte dall’Umbria | L’iniziativa

Nel cuore dell’Umbria prende vita un progetto industriale unico a livello nazionale. È la nuova sfida della cooperativa Ceramiche Noi, workers buyout associata a Legacoop Umbria, che ha presentato ufficialmente in conferenza stampa il proprio forno ceramico alimentato da una miscela di gas e idrogeno verde, autoprodotto da un elettrolizzatore che funziona grazie all’energia solare.

Questo impianto arriva in un momento drammatico a livello mondiale, con i venti di guerra che spingono sempre più verso l’aumento dei combustibili. La cooperativa si fa trovare pronta nella ricerca di fonti di energia alternative, eco-compatibili e soprattutto meno costose e impattanti sui bilanci e sul funzionamento delle aziende.

Meno di un anno fa l’azienda ha acquistato un vecchio capannone dismesso: oggi è diventato un moderno stabilimento che unisce efficientamento energetico, sostenibilità e innovazione tecnologica, segnando un primato nel settore della stoviglieria.

“Dobbiamo ringraziare in primis Legacoop Umbria – ha esordito Marco Brozzi, presidente di Ceramiche Noi – che ci ha aiutato a tessere tutti i fili di questo ambizioso progetto. Ci ha supportato nel costruire il percorso e ci ha messo a disposizione competenze e relazioni per trovare i partner giusti”.

Il progetto è infatti frutto di una sinergia tra due realtà cooperative: Ceramiche Noi e Gbm, che ha installato l’impianto fotovoltaico. Il supporto finanziario è arrivato da Banca Etica e Cfi, mentre l’azienda Sacofgas, anche lei di Città di Castello, ha collaborato alla realizzazione dell’impianto a idrogeno.

L’idea nasce nel 2022, in piena crisi energetica. “Abbiamo reagito tornando temporaneamente al Gpl e adattando il forno per una doppia alimentazione Gpl/metano. Poi, grazie a Sacofgas, abbiamo avviato la produzione di idrogeno tramite elettrolisi. Dopo una prima fase sperimentale, oggi utilizziamo una macchina capace di produrre fino a 12 m³/h di idrogeno, operativa all’80% della capacità”, ha proseguito Brozzi.

Dal punto di vista industriale, l’impianto è unico in Italia nel settore della ceramica da tavola. In un mercato sempre più sensibile alla sostenibilità, come quello di Canada e Stati Uniti (principali mercati di sbocco per la cooperativa), questa qualificazione green del prodotto offre un vantaggio competitivo che apre spazio ad altri segmenti e mercati.

L’elettrolizzatore è alimentato da un impianto fotovoltaico realizzato da Gbm, la cui potenza installata è di 150KW. Sia Ceramiche Noi che Gbm sono esempi di worker buyout: imprese recuperate dai dipendenti che hanno salvaguardato lavoro e competenze sul territorio.

Oggi il nuovo forno dispone di tre modalità di alimentazione: metano, Gpl o gas miscelato con idrogeno. Ciò consente una riduzione dei consumi di gas fino al 10%, con un miglioramento nella qualità della combustione grazie al maggiore potere calorifico della miscela.

Il cuore del progetto è la sua filiera chiusa e sostenibile: l’idrogeno è prodotto in loco, utilizzato subito, senza stoccaggio né trasporto, abbattendo costi ambientali ed economici. Il tutto si inserisce in un più ampio intervento di riqualificazione industriale dello stabilimento, dotato anche di un sistema di recupero del calore.

“Abbiamo creduto fin dall’inizio in questo progetto – hanno dichiarato congiuntamente Simone Gamberini, presidente di Legacoop, e Danilo Valenti, presidente di Legacoop Umbria perché rappresenta un esempio concreto di come la cooperazione possa rispondere alle sfide ambientali e di mercato. La nostra missione è innovare, creare occupazione e generare valore sui territori. Qui siamo di fronte a una realtà che qualche anno fa rischiava la chiusura: oggi cresce, innova e crea lavoro”.

Il progetto ha trovato fin da subito anche il sostegno della comunità tifernate, sempre vicina alla cooperativa nei momenti di sfida.

Durante la conferenza è intervenuto anche il sindaco di Città di Castello, Luca Secondi, che ha sottolineato: “Un sogno concreto che si avvera e premia la straordinaria determinazione e passione di tutti i protagonisti della cooperativa e le maestranze, da qualche anno modello a livello internazionale di gestione imprenditoriale innovativa nel solco della tradizione attraverso progetti eco-compatibili di avanguardia come quello che viene inaugurato oggi”.

Presentato in anteprima a Madrid in occasione dell’evento europeo sui worker buyout, oggi l’impianto è attivo 24 ore su 24, pronto a segnare un nuovo percorso per la manifattura italiana.

“Non è solo innovazione, è una scelta strategica, economica, ambientale e sociale. Una sfida che abbiamo deciso di affrontare guardando al futuro”, ha detto Lorenzo Giornelli, responsabile Marketing di Ceramiche Noi.

La cooperativa ha anche aderito gratuitamente alla Cer Perugia Green Energy e, come benefit aziendale, offrirà a ciascun socio la condivisione familiare dell’energia nel fine settimana.

Presenti alla conferenza stampa Luca Secondi, sindaco di Città di Castello, Danilo Valenti, presidente Legacoop Umbria, Riccardo Guerra, direttore generale Sacofgas, Thomas De Luca, assessore all’Energia e all’Ambiente della Regione Umbria, Nicola Stabile, presidente cooperativa Gbm, e collegati da remoto Simone Gamberini, presidente Legacoop nazionale, e Francesco De Rebotti, assessore allo Sviluppo economico e alle Politiche del lavoro della Regione Umbria.

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