Sette trilioni di dollari entro il 2030. Questa cifra colossale rappresenta la previsione di spesa globale in nuovi Data Center, la spina dorsale fisica dell’Intelligenza Artificiale.
I grandi player tecnologici e i principali fondi infrastrutturali si stanno lanciando in una corsa al futuro del digitale senza precedenti, scommettendo che l’AI genererà profitti ingenti, tali da giustificare investimenti che non si erano mai visti nella storia del tech.
Ma dietro questo entusiasmo si nasconde una realtà piuttosto preoccupante: l’impronta energetica di questa rivoluzione.
Infatti, i Data Center, dove risiedono le GPU (Graphic Processing Unit) necessarie per addestrare e far funzionare l’AI, sono autentici divoratori di energia.
Nel 2024, il consumo energetico mondiale dei Data Center ha toccato 415 TWh (Terawattora), una quota che rappresenta già l’1,5% del consumo elettrico globale.
Nel 2030 si stima che la domanda energetica del settore supererà i 945 TWh, di fatto più che raddoppiando in soli sei anni.
Queste stime, basate su dati di enti autorevoli come l’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA), potrebbero persino essere conservative.
Ogni singolo prompt che diamo in pasto a un modello di AI consuma in media tra 1 e 2 Wh.
Moltiplicando questo per i miliardi di prompt scambiati ogni giorno a livello globale, si capisce perché alcuni analisti ritengano che il traguardo dei 1000 TWh possa essere raggiunto ben prima del 2030.
Per avere un’idea, il consumo previsto per i Data Center a livello mondiale entro fine decennio triplicherà l’attuale consumo elettrico totale di un paese come l’Italia (circa 307 TWh nel 2024).
La crescita esponenziale della domanda energetica pone un dilemma fondamentale: come alimentare la rivoluzione AI in modo sostenibile?
Questa è la vera sfida nella sfida.
Non basta costruire Data Center, bisogna renderli efficienti.
La tecnologia deve innovare su due fronti cruciali: l’efficienza dei GPU, quindi prestazioni superiori accompagnate da consumi energetici più bassi, e nuove tecnologie all’avanguardia per il raffreddamento liquido dei processori.
Se non riusciamo a coniugare la potenza di calcolo con una rapida e massiccia transizione verso le energie rinnovabili, l’AI, pur promettendo di risolvere molti problemi dell’umanità, finirà per aggravare il problema energetico globale.
La sostenibilità della crescita digitale non è un optional, è un imperativo economico e ambientale.








