Il presidente dell’Associazione Italiana Editori, “grazie a Giuli per la politica del libro e per la Carta del valore”
“Pensiamo che l’idea nata all’interno di questa legge finanziaria di rendere detraibili, per una certa categoria di famiglie con reddito relativamente limitato, la spesa dei libri scolastici fosse una buona idea che purtroppo non ha avuto seguito. Ci auguriamo che il Parlamento, in modo bipartisan, renda detraibile, almeno per una certa categoria di famiglie, con un reddito relativamente più contenuto la spesa, per i libri scolastici”.
È l’auspicio espresso dal presidente dell’Aie, l’Associazione Italiana Editori, Innocenzo Cipolletta, in occasione della presentazione al Mic della decima edizione #ioleggoperché, in programma dal 7 al 16 novembre.
“Credo che tutti debbano riconoscere – ha aggiunto – che la spesa per i libri scolastici non è una spesa voluttuaria, è invece una spesa dovuta perché i ragazzi devono andare a scuola e devono crescere. Non si tratta di cifre consistenti per il bilancio pubblico. Prego il ministro Giorgetti di fare un’ulteriore verifica” per capire “se riesce in qualche misura a riconsiderare questa misura”.
Questo “perché l’idea che uno possa detrarre spese, non dico meno importanti ma diverse come quelle sportive per i ragazzi, ma non possa detrarre quelle per i libri della scuola, onestamente ci lascia perplessi”.
Cipolletta, infine, coglie l’occasione per “ringraziare il ministro Giuli. Voglio sottolineare che, dal punto di vista della politica del libro, il ministro ha veramente adeguato il finanziamento per le biblioteche portandolo a 60 milioni di euro che a partire dalla fine di quest’anno cominceranno ad essere disponibili”.
“Quindi – conclude Cipolletta – è vero, come ho detto nel passato, che per i primi 9 mesi dell’anno queste cifre non le abbiamo viste perché non erano ancora disponibili ma a partire da oggi veramente ci saranno delle disponibilità importanti. Voglio anche sottolineare che l’idea di aver creato, per tutti coloro che si diplomano, la Carta del valore che sostituirà la carta della cultura del merito è veramente un’idea importante per la crescita della cultura del nostro Paese”.








