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Il turismo è la prima industria d’Italia | Lo scenario

La ministra del Turismo, Daniela Santanchè, ha aperto la 60a edizione del Ttg Travel Experience a Rimini. Ha toccato diversi temi, dal ddl sugli affitti brevi che «approderà in Parlamento penso la prossima settimana» alla Venere che nonostante le polemiche «all’estero è riconosciutissima e sta andando alla grande». Senza dimenticare il sostegno a Israele, presente in fiera nonostante il dramma che sta vivendo, «da sostenere senza se e senza ma», ha spiegato in un’intervista con l’ANSA facendo il bilancio di un anno denso e vitale.

«La stagione turistica» spiega «era nata sotto i migliori auspici e i primi sei mesi sono stati dei record, ma la stagione classica (quella estiva) ha subito una flessione che non ha permesso il sorpasso sul 2019. Fra i motivi hanno inciso eventi atmosferici devastanti che hanno giocato un ruolo importante, si veda il calo di afflussi in Romagna, ma anche in Sicilia, Sardegna e Puglia a causa degli incendi. L’altro motivo del rallentamento lo individuerei nella morsa inflazionistica e nel caro trasporti, due fattori che hanno spinto molti italiani a tagliare non dico la vacanza tout court, sebbene sia accaduto, ma senza dubbio la durata dei soggiorni. Stiamo raccogliendo dei primi buoni risultati: in primis, quello delle presenze nelle strutture ricettive durante il primo semestre dell’anno, dove siamo ritornati ai livelli pre-pandemia, con un ragguardevole +1,4% rispetto al 2019».

Incrementi anche per l’occupazione: «Abbiamo l’aumento di 130mila occupati nel settore turistico e il surplus della bilancia turistica pari a 2,3 miliardi, al quale molto ha contributo l’importante ritorno degli stranieri, la cui spesa turistica è aumentata del 25% rispetto al 2022. Sempre in riferimento al mercato occupazionale del settore, si è registrato un aumento della domanda collegata al turismo nei prossimi 3 anni pari a 1,9 volte».

La politica dei grandi eventi sta dando i suoi frutti?

«Quello che abbiamo visto con la Ryder Cup è quello che io, sin dal mio insediamento, ho detto e la direzione a cui ho proteso in questo anno: gli eventi come motore del turismo, ma non solo i grandi e rivolti alle grandi località, come questo, ma anche eventi più piccoli e di nicchia che possono rilanciare o addirittura fa scoprire alcune località meno note. Un esempio per me sono i borghi italiani, un patrimonio ma ancora troppo sottovalutato».

E la Venere continua il suo percorso?

«Assolutamente sì. Il fatto che sia stata tanto criticata vuol dire che funziona. Infatti, all’estero la campagna va alla grande».

Affitti brevi e balneari, cosa sta facendo il governo su queste questioni spinose.

«Sugli affitti brevi abbiamo affrontato, coraggiosamente, un tema che i governi che ci hanno preceduto hanno scientemente evitato, la proposta che ho portato va nella direzione di non criminalizzare la proprietà privata, mentre da tre case in su è giusto che ci si adegui alle regole del mercato e delle imprese perché, altrimenti, in quel caso ci troviamo di fronte a una concorrenza sleale per un settore».

«Un equilibrio che capisco possa essere discutibile ed è per questo che ora passa al Parlamento che, recependo gli stimoli positivi delle categorie, può migliorare il testo o lasciarlo così come è. Credo che il testo licenziato vada nella direzione giusta e il fatto che nessuno sia pienamente soddisfatto ne è la prova. Sui balneari stiamo dimostrando quanto detto da sempre da Fratelli d’Italia: non si tratta di un bene in regime di scarsità e quindi non sottostanno alla direttiva Bolkestein, lo stiamo dimostrando».

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