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Giuseppe Recinto, Capo Gabinetto Ministero Istruzione: “Dopo la sintesi bisogna passare alla concretezza della progettualità”

Giuseppe Recinto, Capo di Gabinetto del Ministero dell’Istruzione e del Merito, è intervenuto agli Stati Generali della Ripartenza organizzati dall’Osservatorio economico e sociale Riparte l’Italia il 29 e 30 novembre 2024 a Bologna.

Ecco le sue dichiarazioni prima di intervenire al panel centrato sul tema “Il riscatto delle periferie e le prospettive per i giovani“, moderato dal giornalista Lirio Abbate.

“Il futuro dei giovani, il futuro del nostro Paese è il tema fondamentale del nostro Ministero. Oggi abbiamo tratto delle indicazioni molto utili e devo dire anche che la composizione dell’incontro con chi lavora sul territorio, la presenza anche del Ministero dell’Interno ha dato già l’idea di quella necessità e quella capacità più che di fare rete, di fare sintesi, cioè avere una capacità tra i diversi attori coinvolti nei percorsi di formazione e crescita dei nostri giovani in modo sinergico.

Ma quello di cui c’è veramente bisogno è un’iniezione di concretezza, cioè la capacità di riuscire poi dopo la sintesi a portare avanti le progettualità, le tante buone idee, le tante buone iniziative che si riescono ad elaborare. Questo è un tema di effettività, effettività dei diritti, effettività della formazione e quindi diventa effettività del futuro. Questo è emerso oggi e secondo me un’indicazione preziosa che ovviamente ci responsabilizza ancora di più per l’impegno che dovremo affrontare.

E’ emerso che il concetto di periferia in qualche modo si è allargato, si è fatto riferimento a come una periferia può essere anche in un centro-città, in prossimità di una stazione o in realtà specifiche anche delle grandi città.

Noi come Ministero abbiamo postato delle iniziative specifiche, abbiamo portato avanti due iniziative molto importanti, Agenda Nord e Agenda Sud, che ci hanno consentito, grazie al supporto del nostro istituto di ricerca, che è l’Invalsi, di individuare, su alcuni parametri, delle scuole e dei territori che avevano un disagio non solo educativo-formativo ma anche di contesto maggiore per portare avanti delle iniziative specifiche.

In particolare un rafforzamento del tempo pieno, una maggiore personalizzazione del percorso formativo, delle iniziative di maggiore confronto scuola-genitori, la necessità di attivare più attività laboratoriali, iniziative come il piano estate, tenere aperte le scuole anche nel periodo estivo, abbiamo avuto 700.000 ragazzi che hanno partecipato che forse non avrebbero avuto altre occasioni ma hanno avuto questa opportunità.

Queste sono delle azioni, come dicevo poc’anzi, concrete che ovviamente devono essere intensificate ma la direzione credo possa essere questa.

Unità e coesione sono essenziali, quello che noi probabilmente come sistema paese dobbiamo riuscire a implementare è poi la capacità di rendere concreto le progettualità che portiamo avanti. Noi siamo un paese di grandi diritti, siamo un paese di grande civiltà, una grande democrazia, la stagione di riconoscimento dei diritti si è completata, adesso abbiamo bisogno di mettere a terra, come si può dire, questi diritti e questo è l’impegno fondamentale”.

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