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Giovanni Minoli: «Mi candiderò ai vertici della Rai. C’è bisogno di una “Raifondazione”»

«Se questo è il governo delle professionalità, mi sono allenato abbastanza e ho il curriculum per propormi». Così in un’intervista al Corriere della Sera Giovanni Minoli, autore e conduttore di programmi e fiction, annuncia la sua candidatura ai vertici della Rai, spiegando che «occorre riformularne la missione, mettendo al centro il prodotto e poi costruendo intorno un modello organizzativo. C’è bisogno di una Raifondazione».

Secondo Minoli, la legge Renzi è buona per governare la Rai «perché ha dato all’Amministratore Delegato il potere di decidere. Dopodiché se qualcuno aspetta i partiti per farlo, è un problema suo».

Minoli non manterrebbe l’attuale struttura della Rai in reti: «nell’era multimediale e multipiattaforma la struttura dovrebbe essere orizzontale per mirare ai vari tipi di pubblico. E poi ormai le reti si chiamano con un nome che individua il prodotto, tipo Discovery, non con i numeri».

«Il Tg – aggiunge – è una formula superata. Siamo bombardati dalle informazioni. E poi tutto è informazione e educational: la tv trasmette valori, e riesce a farlo meglio un “Don Matteo” di tanti programmi con intento educativo. Mi diceva Dan Rather, anchorman della Cbs, che la tv è molto più potente della bomba atomica perché gli effetti si vedono nel tempo. Mi chiedo perché la Rai non partecipi alle società che producono queste fiction. Il prodotto viene prima di tutto, il resto è solo supporto».

In tre anni di mandato, afferma, «non si può fare molto. Poi dipende da chi scegli. Sono state nominate persone che si vantavano di non vedere la tv». Quanto al tetto agli stipendi in Rai, secondo Minoli non ha molto senso: «È selettivo ma non è attrattivo», mentre il canone in bolletta «serve per fornire un servizio pubblico, non per comprare format di giochi all’estero. Che poi, se uno andasse negli archivi della Rai, troverebbe i progenitori di tutti i programmi che circolano. Basterebbe rigenerarli, come ha fatto Marchionne con la 500».

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