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Gabriele Gravina, Presidente FIGC: “Per Euro 2032 le infrastrutture sportive hanno bisogno di essere ammodernate”

Gabriele Gravina, presidente FIGC, è intervenuto agli Stati Generali della Ripartenza organizzati dall’Osservatorio economico e sociale Riparte l’Italia il 29 e 30 novembre 2024 a Bologna.

Ecco un estratto del suo intervento al panel centrato sul tema “Sport ed etica: un connubio imprescindibile“, moderato dal giornalista e direttore dell’Osservatorio Giuseppe Caporale.

“La scelta di ricandidarmi è stata difficile, ho voluto valutarla con molta attenzione, ho voluto ponderare tutta una serie di riflessi, di condizioni. Credo che l’affetto, la stima, la grande spinta anche in termini di particolare entusiasmo da parte di tutte le componenti, almeno fino a questo momento sono 5 su 6 le componenti che hanno voluto sostenere concretamente questa mia candidatura e soprattutto anche alla luce di alcune infamanti accuse, ma soprattutto di dossieraggi che avevano e continuano ad avere l’unico scopo di, come avrete letto sicuramente a livello di stampa, di asfaltarmi, espressione che alcuni personaggi hanno utilizzato nelle loro chat per impedirmi di svolgere il mio lavoro, quindi ho deciso di candidarmi soprattutto portando avanti un lavoro che abbiamo iniziato ma che richiede ancora di essere completato.

Cosa chiedo? Insieme alla Lega di Serie A, noi vorremmo portare avanti un lavoro importante, convinti che il nostro è un settore dell’economia particolarmente rilevante, è un settore che coinvolge trasversalmente 12 settori merceologici, abbiamo un impatto fortemente significativo sul PIL nel nostro paese, è un mondo che comunque organizza 570 mila partite l’anno, ogni 55 secondi noi abbiamo una partita che di fatto si svolge in Italia e quindi riteniamo che alla luce delle grandi difficoltà economico-finanziarie, alla luce anche della grande valorizzazione del percorso delle competizioni internazionali, soprattutto anche alla luce della crisi che da qualche anno è già in atto, ma fra qualche anno sarà particolarmente accentuata dalla difficoltà di valorizzazione dei diritti televisivi sul mercato sempre più fagocitati dalle competizioni internazionali, l’idea è quella di riprendere alcune attività, alcune proposte già realizzate.

Dopo Milano-Cortina, dopo queste Olimpiadi invernali, credo che ospitare l’UEFA 2032 deve diventare il focus strategico dell’Italia nell’organizzazione dei grandi eventi sportivi internazionali. Ci stiamo avvicinando alla nostra scadenza di presentazione delle strutture che dovranno ospitare questo grandissimo evento nella fase finale del campionato europeo di calcio appunto 2032. Su questo progetto mi sono speso personalmente per l’assegnazione ed averlo ottenuto, credo che sia un grandissimo risultato per il paese, però dobbiamo accelerare sull’ammodernamento delle infrastrutture. E’ una di quelle criticità che purtroppo non rendono attrattivo il nostro paese, che lo è per tante ragioni per il concetto proprio di bellezza, a livello di infrastrutture sportive siamo davvero indietro.

L’etica nel mondo dello sport è una precondizione. Noi sappiamo che è una sorta di equazione dove abbiamo una precondizione e questa precondizione è l’etica abbiamo nella parte terminale l’evento agonistico quindi l’attività sportiva ma tra la precondizione e l’evento sportivo quindi l’agone, l’agonismo, la pratica sportiva. C’è il sistema delle regole ed esiste anche la dimensione economico-finanziaria però noi sappiamo quanto sia impattante il valore economico nel mondo dello sport e per quanto riguarda il mondo del calcio ho dato qualche elemento prima è chiaro che il calcio oggi rappresenta una vera e propria industria, una delle attività economiche più importanti del nostro paese.

Lo sport, lo sappiamo, è il luogo del confronto ed è il luogo del rispetto quindi noi da una parte dobbiamo valorizzare quella che è la logica della competizione che è propria del mondo dello sport dall’altra dobbiamo valorizzare la logica del rispetto inteso come modalità di approccio nel rapporto con gli avversari. Quindi l’etica dello sport significa praticamente tenere distanti, lontani dal nostro mondo tutti quei fenomeni come il doping, come la violenza, che hanno il senso della competizione ma sono molto lontani dalla logica del rispetto. Senza etica non ci può essere sport.”

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