Con Pompei ripartirà l’Italia della cultura. Lo dice in un’intervista a Repubblica Gabriel Zuchtriegel, l’archeologo italo-tedesco scelto dal ministro della Cultura Dario Franceschini come nuovo direttore degli scavi di Pompei.
Secondo Zuchtriegel, la ripartenza del settore inizierà «dalla rete di siti e luoghi della cultura di cui l’Italia, museo a cielo aperto, è ricca e che la rappresenta al meglio. Proprio a Pompei nei prossimi anni sarà importante lavorare anche sui siti cosiddetti minori, che tali non sono, sul territorio, rinforzando la concezione e la lettura del paesaggio storico e archeologico». Pompei, quindi, come hub della cultura napoletana e campana, «guardando a Ercolano, a Napoli, ma anche all’intera Valle del Sarno. È un grande patrimonio e Pompei deve far parte di questa rete».
Zuchtriegel pensa a un utilizzo degli spazi di Pompei per spettacoli e altre attività culturali: «Già si fa. Il patrimonio è accessibile e aperto al territorio. Ci sono state manifestazioni di alto livello, e cercheremo di rendere Pompei sempre più un luogo del contemporaneo. E ricordo anche che Pompei è aperta a enti di ricerca e università di tutto il mondo. E il Parco stesso fa ricerca di altissimo livello con i propri laboratori. Continueremo su questa strada».
Circa una ripresa degli scavi a Pompei, Zuchtriegel spiega che «l’obiettivo non è scavare a ogni costo, ma farlo se funzionale alla tutela. Serve la manutenzione programmata, e vanno usate tutte le tecnologie disponibili come i droni per fare tutela preventiva e monitorare l’area». In merito alle polemiche sollevate da Stefano De Caro e Irene Bragantini, i due membri del Consiglio scientifico che si sono dimessi, Zuchtriegel invece risponde: «Non conosco le motivazioni, né le circostanze e dunque non posso esprimermi».