Il presidente dell’Anica, Francesco Rutelli, è intervenuto ai microfoni di Adnkronos a proposito del mondo del cinema, a metà tra i set aperti, in sicurezza, e le sale chiuse. «Il mondo del cinema ha una componente disastrosa che è quella legata alle sale chiuse, ai divieti di accesso del pubblico al grande schermo, al naufragio delle ipotesi di riapertura. Però, sul lato della produzione, possiamo dire che mostra una resilienza, per usare un termine molto di moda e forse persino abusato ma che rende l’idea: il settore è in grado di reagire e di difendersi, in un momento così difficile sia per l’occupazione che per l’economia».
«Le produzioni hanno lavorato, i set sono operativi, 230 attivi in questo mese solo a Roma tra film, fiction tv, documentari, ultimo quello di Ridley Scott con Lady Gaga aperto ieri a Roma, dopo i ciak a Milano, per “House of Gucci”, sempre garantendo le massime condizioni possibili di sicurezza sanitaria, con protocolli estremamente prudenti e rigidi e tamponi a non finire: nessun set è diventato un cluster per il virus e non appena una persona risulta essere contagiata tutto si ferma».
In tutto ciò, «abbiamo anche salvaguardato una buona fetta di occupazione e qui l’Italia è stata all’avanguardia. Questo dinamismo del settore produttivo rappresenta il risvolto positivo della medaglia, in contrasto con quello negativo dovuto alla chiusura forzata dei cinema. Un momento “double face” per l’industria cinematografica italiana ed europea».
Un altro aspetto positivo arriva dal Mic, guidato da Franceschini, che ha aiutato il mondo del cinema. «Grazie agli incentivi del Governo Draghi, fortemente voluti e ottenuti dal ministro della Cultura, Dario Franceschini, con i ristori e con il rafforzamento del tax credit, l’Italia ha un meccanismo incentivante delle produzioni che la rende anche altamente competitiva, salvaguardando l’occupazione anche in un momento così difficile di fortissima crisi. Si stanno girando tanti film e tante serie televisive. È chiaro che la destinazione, con le sale cinematografiche oggi chiuse per il Covid, è prevalentemente indirizzata alla tv e alle piattaforme digitali, dalla Rai a Sky, da Netflix a TimVision e Amazon, per citarne solo alcune».
Sul rischio di una disaffezione del pubblico al cinema, a favore dei player in streaming, Rutelli risponde. «Intanto, aspettiamo il momento magico in cui finalmente le sale potranno riaprire a pieno regime senza restrizioni geografiche o logistiche, senza divieti di consumare bibite e pop corn, senza i tre posti su quattro da lasciare vuoti, senza la cancellazione degli spettacoli serali. Se ragioniamo su una ripartenza con un’apertura piena, io sono molto ottimista, come del resto ha dimostrato la scorsa estate anche il successo del Festival di Venezia con migliaia di spettatori».
Il presidente dell’Anica conclude, sostenendo che «l’ottimismo di partenza andrà aiutato anche con una forte promozione, per invogliare di nuovo la gente ad andare al cinema e ricordare la bellezza di questa esperienza, di questa buona tradizione. Tra l’altro, la conseguenza di questa forzata e lunga chiusura sarà anche la grande offerta di prodotto».
 
								 
				 
								 
								 
								 
								








