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Elsa Fornero (La Stampa): «Un paese senza bambini è un Paese senza speranze»

Un paese senza bambini è un Paese senza speranze. Questo è l’allarme lanciato da Elsa Fornero sul declino demografico dell’Italia, evidenziato dai dati Istat relativi al 2020. La popolazione italiana è infatti scesa ulteriormente di 405 mila unità, per un numero di decessi superiore al numero dei nati. Sono molteplici, a suo avviso, le ragioni per le quali non si può considerare positiva una diminuzione strutturale della popolazione. Anzitutto, vi è la non sostenibilità della decrescita nel lungo termine.

«Se la popolazione italiana continuasse a diminuire ai ritmi di questi anni non ci vorrebbero tre secoli perché “scomparisse”» spiega su La Stampa. «Potremmo non preoccuparci, perché ci sarà verosimilmente qualcuno pronto a prenderne il posto; basta guardare all’altra sponda del Mediterraneo, dove si affacciano Paesi con popolazioni fortemente dinamiche e una struttura per età molto diversa dalla nostra, con molti neonati, bambini e giovani e relativamente pochi anziani. Perché negare allora ai giovani africani le opportunità di spostamento? Di fronte a questi cambiamenti, tuttavia, anche la sostenibilità del sistema pensionistico si ridimensiona».

«Un aumento dell’età pensionabile, infatti, pur necessario, può compensare soltanto per un breve periodo l’insufficienza delle forze di lavoro e i minori contributi sociali con i quali finanziare la sanità e le pensioni di un crescente numero di anziani, bisognosi non solo di assegni pensionistici e di prestazioni sanitarie ma soprattutto di cura e di affetto dei giovani sempre meno numerosi. Una simile società sarà inoltre ancor meno attraente per gli investimenti e per il progresso tecnologico. Il declino demografico e quello economico, in altre parole, si alimentano reciprocamente e lo faranno sempre di più».

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