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Don Antonio Coluccia, Fondatore Opera Don Giustino: “Ai giovani non serve retorica, ma ascolto, protezione e speranza”

Don Antonio Coluccia, Fondatore dell’Opera Don Giustino, ha partecipato agli Stati Generali della Ripartenza 2025 “Insieme per far crescere l’Italia”, organizzati a Bologna dal 27 al 29 novembre 2025 dall’Osservatorio economico e sociale “Riparte l’Italia”.

Il suo intervento si è tenuto nel panel “Il sistema Paese, i giovani e le generazioni future“, moderato dal giornalista Andrea Pancani.

Ecco l’intervista rilasciata prima di partecipare all’evento.

Oggi si è parlato di giovani e futuro, però oltre che parlare di giovani e futuro è importante parlare con i giovani.

Sì, innanzitutto abitare la vita di questi ragazzi e dare ascolto a queste generazioni che si parla di futuro ma è il presente. Il presente è chi ha bisogno di una speranza che si possa organizzare grazie alla volontà di tutte le istituzioni messe in campo.

Quindi è un contributo a cui tutti dobbiamo tendere, in cui tutti dobbiamo dare. Stare accanto a queste generazioni, stare avanti per cercare di indicare la strada. Stare accanto ai giovani per dare anche protezione, per garantirgli sicurezza, per invogliarli, per motivarli.

Stare dietro – e questo è il compito anche del mondo degli adulti – per dare visione.

Però spesso oggi i giovani vanno nelle pagine dei giornali per episodi negativi. Invece ci sono anche tante storie di valore?

Ci sono i giovani, non sono soltanto violenza, baby gang, soprusi. I giovani sono anche talento, sono emozioni, i giovani sono anche armonia. È chiaro che c’è un mondo della violenza a cui molto spesso alcuni sono affascinati. Ma il mondo della violenza, lo dobbiamo dire in maniera molto chiara, è un mondo del bluff.

Chi è violento è perché vive già la sua vita, vive anche una pace all’interno della sua interiorità. Quindi noi dobbiamo cercare di aiutare questi ragazzi ad uscire da questo tunnel della violenza, del malaffare e di guardare alla vita con gli occhi della realtà e soprattutto con gli occhi della bellezza e del rispetto della persona e dei territori.

E i giovani hanno un futuro in Italia?

I giovani il futuro ce l’hanno se noi non glielo neghiamo.

Affinché questi giovani abbiano un futuro c’è bisogno di un impegno che sia dello Stato centrale, del governo, ma che sia un impegno delle famiglie e di ogni istituzione perché tutti dobbiamo tendere a garantire ai nostri ragazzi un concetto di bene comune che è bene per tutti.

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