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Davide Grignani, presidente Aiaf: “La ricerca finanziaria è un bene pubblico”

Lo ha detto anche il sottosegretario al Mef, Federico Freni: senza investimenti seri in ricerca il mercato azionario italiano rischia di morire.

“Una ricerca finanziaria credibile che copra titoli quotati e in fase di quotazione oggi deve essere priorità del governo”, dice a MF-Milano Finanza Davide Grignani, presidente di Aiaf (associazione di categoria dell’analisi finanziaria).

Le ragioni della mancanza di analisi “sono note: la principale è la mancanza di risorse degli intermediari, dopo gli errori regolamentari a partire dalla Mifid, per remunerare gli analisti laddove i volumi sono scarsi”.

Aiaf, in questo contesto, “ha dato disponibilità per realizzare un modello, che in Europa già esiste, che faciliti la creazione di un nuovo vivaio di analisti che non diano necessariamente raccomandazioni di acquisto o vendita e target price, ma che facciano previsioni trasparenti per far conosce ai media e agli investitori i titoli orfani di ricerca, tra cui in primis le pmi italiane”.

La ricerca indipendente, aggiunge Grignani, “è un bene pubblico di cui il sistema ha bisogno, perché ha urgente necessità di finanziamenti diretti alle imprese: il risparmio deve essere mobilitato verso l’economia reale”.

La cinghia di trasmissione di questo denaro “è il mercato dei capitali, parte dell’unione continentale dei mercati dei capitali europea”.

La priorità è anche quella “di armonizzare i sistemi delle varie giurisdizioni europee, per fare in modo che il risparmio italiano sia efficiente a livello nazionale e internazionale.

La delega fiscale e di revisione del Tuf e del Tub sono occasioni storiche irripetibili”.

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