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Dagli Stati generali della Ripartenza, 10 punti per il Governo. Balestra: “Contribuire con spirito di servizio” | Stati Generali della Ripartenza

Dieci punti per sintetizzare i temi discussi nel corso degli Stati generali della Ripartenza – organizzati a Bologna dall’Osservatorio economico e sociale ‘Riparte l’Italia’ – da portare all’attenzione della politica.

Si è conclusa così la due giorni felsinea che, con ogni probabilità, diventerà un appuntamento annuale per dettare l’agenda delle iniziative da portare avanti per il Paese.

Con 16 panel e oltre 80 relatori gli Stati generali della ripartenza hanno cercati di fare un punto su tanti temi al centro della riflessione pubblica, dalle riforme, all’innovazione tecnologica, dall’autonomia energetica, all’economia, dalle iniziative per il Sud, al contrasto per la criminalità organizzata e le ecomafie, dalle grandi infrastrutture alla cultura e all’innovazione digitale.

“Il nostro obiettivo è quello di porci con uno spirito assolutamente di servizio” a disposizione del mondo politico e imprenditoriale “per poter contribuire ad una riflessione da parte di chi deve assumere delle decisioni”, spiega il professor Luigi Balestra, presidente dell’Osservatorio. “Il risultato straordinario – aggiunge – che emerso soprattutto dagli intervenuti che hanno delle cariche politiche è che c’è una volontà di dialogo”.

Proprio il confronto con i relatori, tra cui il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, il vice presidente del Csm, Fabio Pinelli, il ragioniere generale dello Stato Biagio Mazzotta, il presidente aggiunto della Corte dei Conti, Tommaso Miele, il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, il sindaco di Bologna Matteo Lepore e il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, la presidente della commissione di vigilanza Rai Barbara Floridia oltre ad importanti personalità dell’economia e della finanza, è stato “il vero valore aggiunto di questa iniziativa”, sottolinea il professor Balestra.

“È stato dato loro un messaggio, che non ci si deve trovare in maniera auto referenziale, contro gli uni e gli altri, senza dialogare – riflette il professor Balestra – . Questo è uno dei risultati più visibili di questa iniziativa”. Spunti per il futuro ne sono arrivati parecchi. Un messaggio forte è arrivato dal ministro Piantedosi che parla di “trend culturale da invertire” in tema di violenza sulle donne, che invita a denunciare gli abusi subiti.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche il presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, per il quale è necessaria un’educazione sentimentale nelle scuole. Un ampio capitolo della discussione è stato dedicato al Pnrr, ai fondi a disposizione, ai progetti da implementare e alla rimodulazione necessaria “fatta dal governo con il ministro Fitto, che la Comunità Europea ha approvato, tanto che ha pagato la terza rata.

Il ministro Fitto, poi, ha gettato il cuore oltre l’ostacolo e ha detto che vuole la quarta rata entro l’anno”, sottolinea Marco Villani, vice segretario generale di Palazzo Chigi. Tutti i dati legati al Pnrr li ha dati il Ragioniere generale dello Stato, Biagio Mazzotta, mentre l’AD di Invimit, Giovanna Della Posta, ritiene che “il Pnrr ci lascerà un’eredità importantissima, che è quella del metodo. Ci ha fatto capire l’importanza del rispetto dei tempi”.

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