Sul Corriere della Sera Federico Fubini evidenzia le debolezze dell’Europa nella crisi attuale.
“La Cina, scrive Fubini, oggi controlla il 75% del mercato mondiale delle batterie e i droni utilizzati dall’Ucraina nella guerra contro la Russia impiegano batterie cinesi”.
“Le forniture all’Ucraina sono dosate a Pechino in modo da non creare troppi problemi alla Russia, secondo un rapporto del Royal United Services Institute di Londra.”
“Ciò vale ancora di più per i magneti dei motori dei droni, perché essi contengono un elemento di terre rare, il neodimio, di cui la Cina genera il 90% della produzione mondiale.
In altri termini, osserva Fubini, dopo che l’Ucraina ha trasformato per sempre il concetto di difesa, combattere senza l’assenso di Xi Jinping è ormai impossibile. Almeno per il momento, è così.
Negli Stati Uniti questo problema è chiaro e spiega in parte — la parte più presentabile — la collusione affaristica degli emissari di Donald Trump con Mosca.
Gli americani vanno ovunque alla ricerca di accordi che spezzino la presa cinese sui materiali strategici.
Sono disposti a trovare nuovi equilibri anche con i russi, se questi possono aprire nuove esplorazioni e attività di raffinazione delle terre rare, come previsto dal documento in 28 punti degli emissari di Donald Trump e Vladimir Putin.
L’Europa invece cosa fa?
Qui l’inazione, l’ipocrisia e lo scaricabarile delle responsabilità sul Paese o sull’istituzione più vicina sono ormai la regola.
Qualunque forma di leadership o pensiero strategico collettivo latitano, mentre le due principali potenze nucleari del pianeta si dividono le spoglie del continente senza di noi.
La foto di ieri del Cremlino, con il socio in affari e il genero di Donald Trump faccia a faccia con Vladimir Putin, divisi dal lato corto del tavolo, non dovrebbe lasciare molti dubbi”.








