«L’Ue deve trovare la forza di adottare un secondo Recovery Fund e questo dipenderà dalla capacità della Francia e dell’Italia, oltre che della Spagna, di fare da contrappeso a una politica tedesca molto centrata su sé stessa». Lo ha sottolineato il politico franco-tedesco, Daniel Cohn-Bendit, l’ex leader del Maggio ’68 ed ex parlamentare europeo con i Verdi, in un’intervista al quotidiano La Stampa.
Fra poco ci sarà l’uscita di scena dalla politica europea di Angela Merkel. «Credo che il potere di Merkel in Europa sia stato un po’ sovrastimato» ha spiegato il politico franco-tedesco «nel senso che il suo potere era legato alla forza economica della Germania e non tanto a Merkel in sé. Anche chi prenderà il suo posto sarà alla testa del Paese più potente economicamente».
«Da tempo Macron cercava di convincere Merkel ad accettare un piano di ripresa con debito comune, ma c’è riuscito soltanto grazie alla pandemia, quando lei ha capito che non si poteva fare altrimenti. Si è sempre rifiutata perché bloccata dalla Bundesbank, dal suo partito. Ma ora, per superare la crisi, serve un piano per la modernizzazione dell’economia europea» ha continuato «se Francia, Italia e Spagna si mettono d’accordo, la maggioranza della Bce seguirà su questa linea. Certo, magari il governatore tedesco sarà contrario, ma Draghi ha una sua legittimità economico-finanziaria».
Infine, sul futuro dell’Unione Europea ha osservato: «Con ciò che sta succedendo in Polonia e Ungheria, tutti hanno capito che non si può continuare così. Siamo a un punto di non ritorno. Non si può costruire un’Unione europea più politica con tali divergenze sui Trattati e sull’idea che gli europei hanno di loro stessi. Bisogna trovare una soluzione per uscire dall’unanimità: o la si accetta, o si sta fuori», ha concluso.








