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Beatrice Magnolfi (presidente Toscana Federvivo): «Anche il teatro negli investimenti del Recovery Plan»

La presidente di Toscana Federvivo, Beatrice Magnolfi, è intervenuta a proposito del Recovery Plan. Anche il teatro, infatti, sarà coinvolto tra gli investimenti per la ripartenza del Paese, come spiega in una nota.

«Grazie alla Commissione cultura del Senato, il mondo del teatro sarà coinvolto nel Recovery Plan, come richiesto da Agis e Federvivo. È una battaglia svolta in ambito nazionale e che ha visto in prima fila gli operatori di Toscana Federvivo nel sostenere la rilevanza del settore per far ripartire il Paese. Oggi la Commissione, presieduta dal senatore Riccardo Nencini, nell’esprimere il parere sul Piano nazionale di ripresa e resilienza, ha posto come condizioni al Governo due importanti misure rivolte al settore dello spettacolo, che tanto sta soffrendo per la chiusura imposta dalla pandemia».

Magnolfi spiega nel dettaglio le due misure richieste al governo da Toscana Federvivo. A partire dalla necessità di adeguare gli spazi culturali in ambito tecnologico e sostenibile. «La prima riguarda l’adeguamento tecnologico e digitale degli spazi della cultura e la riqualificazione energetica degli edifici con utilizzo di energie rinnovabili, prevedendo, in particolare, interventi volti al recupero e all’adeguamento tecnologico di teatri e di sale destinati ad attività di spettacolo. È un investimento essenziale per aiutare i soggetti pubblici e privati, e in particolare i Comuni, ad ammodernare gli edifici teatrali e a riprendere l’attività dello spettacolo dal vivo in piena sicurezza. In una Regione come la Toscana, dove si può dire che ogni borgo ha il suo teatro, si tratta di dotare questo patrimonio di un sistema di impianti più efficiente e sostenibile».

Importante, allo stesso modo, anche il secondo provvedimento per combattere il precariato nel settore. «La seconda misura prescritta dal Senato, che va a integrare i progetti del Governo sul Pnrr, prevede la riforma del lavoro culturale attraverso uno “Statuto dei lavori nel settore creativo, dello spettacolo e delle arti performative e delle professioni culturali”. È un ambito professionale in cui il precariato e la mancanza di diritti nuoce gravemente alla continuità del lavoro artistico, a cominciare dalla mancanza delle tutele di base e alla regolazione delle prestazioni occasionali. Troppi lavoratori dello spettacolo vengono retribuiti solo se e quando si apre il sipario, proprio per questo, nel protrarsi delle chiusure, si sono trovati in condizioni difficilissime».

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