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Arrivano le prime buone notizie per il terziario | Lo scenario

Primi segnali di ripresa dell’economia del settore terziario italiano.

Il nuovo rialzo della domanda totale si è affiancato a quello dell’attività, con entrambi gli indicatori che hanno registrato un valore superiore alla soglia di non cambiamento dei 50 punti per la prima volta in sei mesi.

Detto ciò, con le attuali tensioni geopolitiche e l’incertezza economica, la domanda estera di servizi italiani è diminuita ancora una volta.

Le migliorate condizioni generali della domanda hanno sostenuto un nuovo aumento delle assunzioni nel mese di gennaio e per il terzo mensile consecutivo, contribuendo a ridurre il livello degli ordini inevasi.

Il settore terziario italiano ha continuato a segnalare la pressione sui costi, con un tasso di inflazione in rialzo dopo i minimi in 32 mesi registrati a dicembre.

Ciò ha portato ad un incremento accelerato, anche se modesto, delle tariffe applicate ai clienti.

Nel dettaglio l’Indice Hcob Pmi dell’attività terziaria in Italia è rientrato a gennaio in territorio di espansione, attestandosi a 51,2 punti dai 49,8 di dicembre.

È il primo incremento in sei mesi dovuto al maggiore interesse dei consumatori e al recente flusso di nuovi clienti.

Il tasso di rialzo dell’attività, anche se ha registrato il valore più forte da luglio scorso, è stato solo marginale.

PMI SERVIZI TORNA SOPRA 50 PUNTI PER PRIMA VOLTA DA SEI MESI

“Finalmente qualche buona notizia per le aziende dei servizi italiane.

Per la prima volta in sei mesi, l’Indice Hcob Pmi di gennaio è tornato in territorio di espansione, segnando 51,2 punti.

Nonostante la debolezza della domanda globale e gli alti prezzi, il settore sta tenendo testa, e le nostre previsioni Hcob a brevissimo termine, che considerano gli indicatori Pmi, stanno anticipando per il settore terziario una crescita del primo trimestre dello 0,2%”, afferma Tariq Kamal Chaudhry, economista di Hamburg Commercial Bank, puntualizzando che “l’occupazione del settore dei servizi in Italia è aumentata per il terzo mese consecutivo.

Prevediamo dunque che la disoccupazione, che a novembre 2023 era al 7.5%, nei prossimi mesi resterà storicamente bassa.

Tale pronostico è supportato dal ritorno alla crescita dei nuovi ordini che hanno contribuito ad ammortizzare il calo degli ordini inevasi.

Un problema per le aziende dei servizi è l’andamento dei costi, visto che sono aumentati rispetto al mese scorso, superando la relativa media a lungo termine.

Dai dati raccolti nel corso dell’indagine Hcob Pmi del Terziario, il recente rialzo è legato all’aumento del costo del carburante, delle utenze e del lavoro.

Le aziende non sono state capaci di trasferire lo stesso incremento sulle tariffe applicate ai clienti, il che quasi certamente erode i loro margini di profitto”, prosegue l’esperto.

Guardando al futuro, la situazione del settore è variegata.

“L’Indice dei Nuovi Ordini ha registrato un significativo incremento rispetto al mese scorso ed è ora in territorio di crescita.

Tuttavia, i nuovi affari esteri hanno accusato il colpo causato dalla debole domanda globale, dovuta soprattutto alla tesa situazione geopolitica e all’incertezza economica.

Eppure, il livello di ottimismo è stato il più alto in quasi un anno”, conclude l’economista.

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