Alessandro Alfieri, Componente Commissioni esteri e difesa Senato, ha partecipato agli Stati Generali della Ripartenza 2025 “Insieme per far crescere l’Italia”, organizzati a Bologna dal 27 al 29 novembre 2025 dall’Osservatorio economico e sociale “Riparte l’Italia”.
Il suo intervento si è tenuto nel panel “Gli scenari geopolitici e le crisi internazionali in atto“, moderato da Franco Massi.
Ecco l’intervista rilasciata prima di partecipare all’evento.
Senatore, siamo agli Stati Generali della ripartenza, è il luogo del dialogo tra le istituzioni, le imprese, la società civile ed è stato molto bello l’appello all’unità, di fronte a certi argomenti è fondamentale l’unità in Italia, soprattutto con un obiettivo che è quello della crescita e della sicurezza del nostro Paese.
Difese e sicurezza sono un obiettivo prioritario, abbiamo una guerra nel cuore dell’Europa, 20 di guerra nel Mediterraneo, dobbiamo investire in difesa ma anche raccontare perché bisogna investire in difesa, sono delle nuove emergenze, investimento nello spazio, investimenti per difenderci dagli attacchi cyber, tutto il tema della transizione ecologica digitale vuol dire mettere in sicurezza i dati, quindi i cavi che sono nei fondali dei nostri mari, vuol dire difenderci dagli attacchi aerei, dagli attacchi di droni, nel momento in cui gli Stati Uniti danno il segnale di disimpegnarsi almeno parzialmente dall’Europa.
Tutto questo va raccontato e lo dobbiamo fare non su base nazionale ma investendo sulla difesa europea. Che cosa vuol dire? Integrare l’industria della difesa europea, fare economie di scala, garantire l’interoperabilità tra i diversi dispositivi e i sistemi d’arma, serve una discussione matura senza fare allarmismo ma ragionando su quelli che sono gli obiettivi per rafforzare la sicurezza e la difesa del nostro Paese e mettere in campo le risorse necessarie per cogliere questi obiettivi senza dibattiti sgangherati dicendo “serve il 5% del PIL”. È un dibattito che non ha senso perché vorrebbe dire spendere 80 miliardi, che sono i soldi che spendiamo più di quanto spendiamo per la nostra formazione, l’istruzione dei nostri figli e due terzi di quanto spendiamo per la sanità. Parliamo di cosa serve al Paese e io penso che questo raccontandolo possa convincere le opinioni pubbliche senza allarmarle.
E la guerra è sempre più tecnologica, soprattutto i conflitti in Ucraina, l’uso dei droni è stato massimo?
I droni hanno rappresentato un game changer, poche migliaia di euro possono distruggere dispositivi da milioni di euro. Quindi serve una nuova strategia, servono nuovi investimenti ma serve soprattutto una narrazione che racconti all’opinione pubblica quale è la posta in gioco. Non si può pensare dall’alto di calare delle scelte, le persone vanno convinte, altrimenti rischiamo di perdere la partita.
Per rivedere il contributo del senatore Alfieri all’interno del panel di competenza, ecco il collegamento








