Alan Qatapi, Cofounder di Hoop – New Marketing & Communication, ha partecipato agli Stati Generali della Ripartenza 2025 “Insieme per far crescere l’Italia”, organizzati a Bologna dal 27 al 29 novembre 2025 dall’Osservatorio economico e sociale “Riparte l’Italia”.
Il suo intervento si è tenuto nel panel “Il sistema Paese, i giovani e le generazioni future“, moderato dal giornalista Andrea Pancani.
Ecco l’intervista rilasciata prima di partecipare all’evento.
Oggi si è parlato di giovani e di futuro, ma oltre a parlare di giovani quanto è importante parlare con i giovani?
Sì, infatti secondo me Elena Ugolini oggi ha tratto fuori abbastanza un punto importante ed è stata un po’ la parte, se vogliamo, anche un po’ di stimolo che ho dato alla sala sul fatto che dobbiamo parlare insieme, cioè non si può parlare di giovani se poi non ci sono i giovani e i giovani non devono parlare degli adulti se non ci sono, e magari noi dobbiamo ascoltare un po’ di più da chi ha un po’ più di esperienza, però dall’altra parte ci deve essere anche la possibilità e l’occasione di voler discutere a tavolino insieme a quattro mani e disegnare e costruire insieme che secondo me il match perfetto è l’energia e la visione di una persona giovane con chi ha già fatto tanti errori e ha molta più esperienza di chi ha avuto un percorso di vita già un po’ più lungo.
Da questo punto di vista i giovani hanno un futuro in Italia?
Questa è una bella domanda, se sistemiamo un po’ di dettagli sì, perché se guardiamo i dati in realtà ci stanno dicendo l’opposto. Togliamo le vanity metrics del Bel Paese: è un Paese bellissimo, però bisogna migliorare quei dati, altrimenti non sarà possibile.
E in questo senso gli Stati Generali della Ripartenza vogliono creare proprio questo spazio di dialogo tra imprese, società civile, istituzioni e corpi intermedi.
L’unica strada innanzitutto è fare rete, parlare insieme, perché nessuno da solo può risolvere il problema. Sono d’accordo, infatti ho ringraziato per essere qua. Ero un po’ titubante all’inizio, lo ammetto, però secondo me è un buon punto di partenza ed è anche un po’ la responsabilità di ciascuno di noi iniziare a fare la propria parte, in modo tale da rendere poi fattibile il progetto che avete già avviato con successo.








