Teatri e cinema hanno bisogno di riaprire. Andrée Ruth Shammah, regista e fondatrice del Teatro Franco Parenti di Milano – che, nei giorni scorsi, è stata la prima firmataria, con Piero Maccarinelli, di una lettera aperta al Governo – denuncia «siamo pieni di debiti, ma siamo abbastanza solidi per reggere. I più a rischio sono gli spazi piccoli, quelli da 100 posti ridotti a 50». E appellandosi al governo chiede che «venga restituita la dignità di poterci sostenere anche con il nostro lavoro».
Si rischia di perdere «quei luoghi dove spesso nascono le cose più interessanti, i talenti e le idee per il futuro» aggiunge. Con Green Pass, «misurazione della temperatura, aerazione, mascherine, che bisogno c’è di mantenere il contingentamento?» si chiede nell’intervista a Repubblica.
«Capisco le cautele, ma faccio notare che il ministro Franceschini, notoriamente molto prudente, è dalla nostra parte. Trovo che nella risposta del Governo alla sua richiesta ci sia un errore di logica» aggiunge «con l’equiparazione di teatri, cinema e musei agli stadi e alle grandi arene che spostano decine di migliaia di persone». Draghi e Speranza «preferiscono dare a tutti la stessa risposta nello stesso momento, senza scontentare nessuno».
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