“Il decreto è firmato, ho fatto la notifica alla Commissione europea. Il decreto di assegnazione delle risorse è stato già firmato da me e da Gualtieri, quindi le risorse arrivano certamente”.
Lo ha detto a Rai News24 la ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli, rispondendo a una domanda sull’allarme lanciato dal fondatore di Ntv Luca Cordero di Montezemolo, secondo cui “se non arrivano i fondi promessi in tempi brevissimi, Italo sara’ costretto a fermarsi”.
“Non ci siamo”, ha detto Montezemolo in un’intervista al Corriere della Sera. “Non disconosco certo l’impegno del Governo – ha proseguito – ma bisogna dirci la verità: il Covid è l’emergenza assoluta, ma non vorrei che diventasse anche il paravento per non affrontare di petto con urgenza problemi economico sociali del Paese. Se non arrivano i fondi promessi in tempi brevissimi, Italo sarà costretto a fermarsi. E sarebbe una grande sconfitta per il Paese, non solo per noi”.
“La concorrenza nei treni – ha ricordato Montezemolo – ha consentito di ridurre del 40% le tariffe, e la privatizzazione italiana viene citata come esempio in Europa. Si conosceva il grande rischio di una ripresa della pandemia ad ottobre, e in questi mesi c’è stato un colpevole ritardo: assurda la libertà su movide, discoteche e assembramenti; non si è potenziato il servizio sanitario nazionale e locale, di cui in queste ore vediamo le conseguenze, non si è rafforzato il trasporto locale, e i treni disponibili di Italo oggi potrebbero essere utili proprio per rafforzare la sicurezza, la qualità e ridurre l’affollamento dei regionali”.
Quanto al possibile rimbalzo nel terzo trimestre, Montezemolo ha parlato di “un Paese che vive alla giornata, che stanzia cifre che poi non arrivano, come i 20 miliardi per le infrastrutture fermi da 10 mesi, gli 88 miliardi per le imprese, che come ha detto il presidente di Confindustria, in massima parte non si sono ancora visti, la cassa integrazione che in molti casi stiamo anticipando noi imprenditori, sussidi che vanno spesso al settore pubblico, insomma, uno Stato sempre più invadente che rischia di soffocare l’imprenditoria privata e una sana concorrenza”.








