La pandemia non è ancora finita e abbassare la guardia potrebbe essere prematuro. Lo sostiene l’immunologa Antonella Viola, che invita a non sottovalutare la variante Omicron, e sottolinea che «se è vero che il picco di Omicron è stato raggiunto, il virus circola ancora molto e continua a mutare».
«Omicron BA.2, una sottovariante che presenta molte mutazioni rispetto alla variante Omicron da cui deriva, si sta diffondendo molto rapidamente in tutto il mondo e i primi dati fanno pensare che sia ancora più trasmissibile della precedente. Il dato rassicurante è che però, anche in questa nuova versione, la variante Omicron del Sars-CoV-2 sembra causare una malattia molto meno severa rispetto alle varianti precedenti», dice su La Stampa.
«È su questo aspetto che insiste chi spinge per l’eliminazione di tutte le restrizioni, per abbandonare la sorveglianza epidemiologica, i tamponi, le quarantene: la mortalità da Omicron è così bassa che non ha più senso lo stato di emergenza. Questo ragionamento potrebbe reggere se il virus non circolasse così tanto, perché il numero di morti e di pazienti ospedalizzati dipende sì dalla aggressività clinica del virus ma anche dal numero di persone contagiate e quindi dalla sua trasmissibilità, come dimostrato dagli effetti di Omicron nelle ultime settimane in termini di decessi e ospedalizzazioni».
«Inoltre, in questo momento per chi è vaccinato le restrizioni sono davvero minime e non rappresentano un grosso sacrificio vista la situazione generale. Dove invece è necessario intervenire immediatamente è il mondo della scuola: servono infatti nuove regole semplici, durature e che abbiano al centro il benessere dei bambini e dei ragazzi».
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