Lufthansa ha annunciato un piano di ristrutturazione che prevede il taglio di circa 4.000 posti di lavoro amministrativi entro il 2030.
La compagnia tedesca punta a digitalizzare, automatizzare e centralizzare i processi interni, riducendo le posizioni considerate non più necessarie, soprattutto per effetto dell’intelligenza artificiale.
“La digitalizzazione e il crescente utilizzo dell’intelligenza artificiale garantiranno maggiore efficienza in molti settori e processi”, ha spiegato il gruppo, precisando che i tagli riguarderanno prevalentemente la Germania e saranno discussi con le parti sociali.
Non saranno invece toccati i ruoli operativi.
La compagnia, che impiega circa 103.000 persone, resta sotto pressione: i costi elevati e i ritardi nelle consegne di Airbus e Boeing impediscono un pieno recupero ai livelli di traffico e produttività del 2019.
Nel 2023 Lufthansa ha registrato una redditività del 4,4%, inferiore ai concorrenti Iag e Air France-KLM.
L’obiettivo di medio periodo è raggiungere un margine operativo dell’8-10% entro il 2030, un ritorno sul capitale del 15-20% e una generazione di cassa di 2,5 miliardi l’anno.
Il piano industriale, presentato al Capital Markets Day di Monaco, si articola su quattro pilastri.
Network Airlines: maggiore integrazione tra Lufthansa, Swiss, Austrian, Brussels Airlines e ITA Airways, con gestione centralizzata delle reti di corto e medio raggio dal 2026.
Eurowings: rafforzamento come vettore value per l’Europa, con l’arrivo di 40 Boeing 737-8 MAX e il consolidamento del tour operator Eurowings Holidays.
Lufthansa Technik: espansione internazionale con il programma Ambition 2030, investimenti in Canada e Portogallo e sviluppo nel settore della difesa.
Lufthansa Cargo: 600 milioni di euro destinati all’hub merci di Francoforte, con obiettivo di collocarsi tra i primi tre player globali.
Il gruppo ha inoltre confermato la più grande modernizzazione della sua storia: 230 nuovi aeromobili entro il 2030, di cui 100 a lungo raggio.
Per il 2025 Lufthansa prevede un utile operativo superiore a 1,6 miliardi di euro registrati lo scorso anno, grazie alla domanda ancora elevata a fronte di un’offerta di voli limitata.
Gli azionisti potranno contare su dividendi compresi tra il 20 e il 40% dell’utile consolidato.
Il sindacato tedesco ver.di ha però attaccato duramente i piani: “Non accetteremo un taglio netto alla base Lufthansa a spese dei dipendenti”, ha dichiarato il rappresentante sindacale Marvin Reschinsky, accusando le politiche europee e tedesche di favorire la perdita di posti di lavoro locali.
Alla tensione sociale si somma lo spettro di uno sciopero dei piloti: il sindacato VC ha indetto una votazione – che si concluderà martedì – che riguarda Lufthansa e la controllata Lufthansa Cargo.
La vertenza riguarda il sistema pensionistico aziendale, che la compagnia giudica finanziariamente insostenibile.