Il quadro prospettato nel Dpfp prevede una manovra per il triennio 2026-2028 pari a circa lo 0,7% del Pil in media annua.
Essa ammonterebbe a circa 16 miliardi di euro nel 2026 e sarebbe finanziata sostanzialmente in pareggio di bilancio (in disavanzo per circa 1 miliardo), con circa il 60% delle risorse provenienti da interventi sulla spesa e il resto da misure dal lato delle entrate, ma senza di fatto incidere sul Pil.
È quanto segnalato dall’Istat in occasione dell’audizione sul Documento programmatico di finanza pubblica davanti alle commissioni Bilancio di Senato e Camera.
Negli anni successivi il governo programma di utilizzare le risorse disponibili conciliando la traiettoria della spesa netta con gli obiettivi previsti.
Nell’ultimo biennio la manovra avrebbe un effetto espansivo sul Pil di un decimo di punto in entrambi gli anni.








