Serenità e concentrazione su quello che accade nel mondo, giorno dopo giorno: questa la miscela perfetta per superare indenni la crisi dell’automotive scaturita dalla pandemia da Coronavirus.
Gli incentivi? Solo un palliativo che droga i numeri di mercato, ma solo nel caso dei veicoli termici (perché sugli elettrici possono essere più che utili per aiutare la transizione energetica) e che alla lunga non genera un’attenta programmazione e una valida pianificazione per la mobilita’ del futuro.
Il segreto del successo che ha consentito a Groupe PSA di raggiungere nel primo semestre quota un milione di vendite, addirittura un +42% per il brand Peugeot rispetto allo scorso anno, è racchiuso in una parola: ordini.
”E’ dagli ordini che si parte tutti i giorni prima di parlare di consegne e produzione: non a caso la prima cosa che abbiamo fatto dopo la pandemia e’ stata riaprire i concessionari e poi siamo passati alle fabbriche”.
Jean Philippe Imparato, ceo del brand Peugeot, racconta il modo in cui il gruppo ha affrontato la situazione di crisi generata dalla pandemia.
Il lavoro di Peugeot si è concentrato su tre pilastri fondamentali: elettrificazione, gestione degli stock e concentrazione sull’attualità in modo da creare un management ‘day by day’ perché la situazione, date anche le ultime notizie di cronaca su nuovi lockdown, cambia in maniera repentina ed improvvisa.
”La nostra mission si basa sull’elettrificazione e siamo felici di aver raggiunto un livello di CO2 adeguato alla regolamentazione europea a fine giugno” ha precisato Imparato.
“Abbiamo una mix di full EV del 17% nei segmenti in cui abbiamo lanciato nuovi modelli e stiamo registrando numeri elevati di mix full electric ai privati (26% per la 208 in alcuni paesi)”.
“Vanno molto bene anche gli ibridi plug-in che raggiungono una quota globale del 13-15%”.
Per quanto riguarda gli stock a fine giugno la situazione del gruppo è assolutamente sotto controllo: tutto grazie ad una strategia ‘pull’ che ha consentito di regolarsi in base agli ordini.
Obiettivo è quello di arrivare alla vision del gruppo, entro i prossimi dieci anni, di diventare carbon neutral.