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Jacopo Morrone, Presidente Commissione Bicamerale di inchiesta: “Difendere il Made in Italy e contrastare l’Italian Sounding è una priorità nazionale”

Jacopo Morrone, Presidente Commissione Bicamerale di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo di rifiuti, ambiente e agroalimentare, ha partecipato agli Stati Generali della Ripartenza 2025 “Insieme per far crescere l’Italia”, organizzati a Bologna dal 27 al 29 novembre 2025 dall’Osservatorio economico e sociale “Riparte l’Italia”.

Il suo intervento si è tenuto nel panel “Made in Italy, prodotti dell’agricoltura e tutela della salute”, moderato dal giornalista Andrea Pancani.

Ecco l’intervista rilasciata prima di partecipare all’evento.

Siamo al terzo anno degli Stati Generali della Ripartenza. Lei è stato presente sempre in questi anni. Quanto è importante questo modello di dialogo tra imprese, istituzioni e società civile per far crescere l’Italia?

Le imprese e le attività produttive creano posti di lavoro, creano economia. Le istituzioni devono ascoltare per poter poi trasformare quello che ascoltano in norme. Io, in questo caso, sono legislatore. Ho anche un altro honor, quello della presidenza di una commissione di inchiesta bicamerale, quindi faccio anche inchieste. Però, ecco, è importante avere i piedi per terra e la contezza di quello che è la realtà, quello che l’impresa, le attività produttive richiedono. Penso sia fondamentale.

L’anno scorso abbiamo parlato del ciclo dei rifiuti. Quest’anno è più sull’agroalimentare. Anche lì, attività illecite da individuare?

Sì, la commissione di inchiesta, da questa legislatura, si occupa anche di eccellenze agroalimentari, del Made in Italy, di tutela del marchio, dell’Italian Sounding. Ed è un importante indotto. Si pensi che è un indotto di circa, le attività produttive, il Made in Italy sull’agroalimentare, 70 miliardi di esportazione. E si pensi che invece 120 miliardi l’Italian Sounding. Quindi questo si deve pensare.

L’Italian Sounding è la contraffazione. Quindi prodotti che sono simili ai nostri, che vengono commercializzati come i nostri, e ci fanno perdere che cosa?

Il nostro appeal, la nostra credibilità, il cosiddetto country effect. Cosa significa? Significa che i nostri prodotti, perché sono italiani, hanno un valore aggiunto. Immaginate un prodotto simile al nostro, che viene commercializzato, ma non ha le stesse caratteristiche organolettiche o comunque anche di sapore. E quindi rischia di far perdere la credibilità e rischiamo di far perdere la fiducia agli elettori, che sarebbe il danno più grave in assoluto. Quindi i legislatori e commissioni di inchiesta devono impegnare per farci che questo non accada. Quindi tutelare i nostri marchi, i nostri prodotti, la tracciabilità. E questo tutela sia l’economia, sia la salute dei cittadini.

Qui siamo in Emilia Romagna, che è una delle punte d’eccellenza dell’agroalimentare, perché produce e dà lavoro a tante persone sui marchi Made in Italy che escono da qua. E effettivamente all’estero però c’è questo tentativo continuo di contraffazione?

Il tentativo è continuo perché naturalmente l’agroalimentare crea un indotto economico non indifferente. Quando abbiamo deciso in particolare di approfondire il tema dell’agroalimentare, perché oltre al tema dei rifiuti la criminalità organizzata si sta inserendo in quello che sono il tema dell’agroalimentare, quindi le agromafie, ed è un tema che stiamo sviluppando. 17 file di inchiesta in tutta Italia, anche in Europa, e penso sia da approfondire.

Si pensi che noi abbiamo 895 prodotti Dop e Igp, che creano migliaia e migliaia di posti di lavoro. Il Made in Italy tutela del marchio porta circa 895.000 posti di lavoro. Quindi è un indotto non indifferente, è una domanda rigida, quindi parliamo di qualcosa di veramente importante.

Probabilmente non c’è neanche tanta attenzione, però oggi, tra l’altro proprio in questi giorni, il Senato ha approvato il decreto di legge riguardante la tutela del Made in Italy, quindi il governo sta guardando con favore questo argomento per tutelare i nostri imprenditori. Chi ci mette il sudore, chi racconta una storia, e quindi non un semplice prodotto industriale che può essere facilmente copiato, ma un prodotto che ha qualcosa in più. Se riusciremo a portarlo all’estero, sicuramente riusciremo a ottenere un grande beneficio.

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