Analisi, scenari, inchieste, idee per costruire l'Italia del futuro

Il torto di Beatrice Venezi | L’analisi di Maurizio Belpietro

Il torto di Beatrice Venezi, di recente nominata direttore musicale del teatro La Fenice, sarebbe, secondo Maurizio Belpietro su La Verità, di essere donna, bella, giovane e, soprattutto, di destra. Fosse stata di sinistra, commenta Belpietro, avesse fatto qualche dichiarazione contro l’attuale governo e magari un appello in favore della Global Sumud Flotilla, a Venezia l’avrebbero accolta a braccia aperte. Ma purtroppo per lei, pur essendo toscana, non è iscritta al Pd e per di più ha un padre che a Lucca, dove è nata, in passato si è candidato sindaco per Forza Nuova.

Tuttavia, fino a qualche anno fa, Venezi era considerata un astro nascente. Diplomata direttrice d’orchestra con 110 e lode al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano, ha maturato esperienze in vari teatri d’Italia e nel mondo, dirigendo in Giappone, Corea, Cina, Stati Uniti, Francia, Germania, Gran Bretagna e altri paesi. Nel 2017, quando ancora non si conoscevano le sue opinioni politiche, il Corriere della Sera l’aveva inserita nella lista delle 50 donne più creative, e l’anno dopo la rivista Forbes Italia tra i 100 futuri leader sotto i trent’anni.

Ma nel 2021, dopo essere stata ospite di Sanremo, dove affiancò Amadeus nella conduzione, ecco il passo falso che l’ha messa nel mirino della sinistra: invitata ad Atreju, la festa di Fratelli d’Italia, ha ricevuto un premio e successivamente è stata nominata consulente musicale dal ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. Mal gliene incolse. Nonostante fosse giovane, bella, e da Sanremo in poi alcune aziende l’avessero voluta come testimonial, e dunque avesse le carte in regola per diventare un simbolo, i compagni si sono accorti che era di destra.

Dunque, secondo Belpietro, la sua carriera rischiava di distruggere un’immagine costruita pazientemente dal circolo progressista, che vuole i bravi, belli e intelligenti solo a sinistra, mentre dall’altra parte si collocano per definizione gli ignoranti, i mostri e le persone rozze. Da lì sono cominciate le contestazioni. Se prima l’applaudivano contenti anche i compagni (al festival di Amadeus a nessuno venne in mente di criticarla), da Atreju in poi Venezi è stata messa nel mirino del circo Barnum progressista.

SCARICA IL PDF DELL'ARTICOLO

[bws_pdfprint display=’pdf’]

Iscriviti alla Newsletter

Ricevi gli ultimi articoli di Riparte l’Italia via email. Puoi cancellarti in qualsiasi momento.

Questo sito utilizza i cookie per migliorare l'esperienza utente.