Sono «vaccinato e contento, lo rifarei anche domani». Lo dice alla Repubblica Gianrico Carofiglio, magistrato e scrittore, volontario per la fase 2 della sperimentazione del vaccino italiano ReiThera.
A fine mese, Carofiglio non si presenterà nell’hub vaccinale di Bari per la somministrazione prenotata perché è già protetto. «Ho eseguito il test sierologico e ho un numero di anticorpi elevatissimo. Lunedì eseguirò l’ultimo. Quando il medico ha visto il referto ha detto: ‘Direi che sei decisamente vaccinato’».
«Del resto tutti i volontari, di cui ho saputo, hanno un numero davvero alto di anticorpi neutralizzanti della famosa proteina Spike. Mi hanno detto che un livello inferiore a 33,8 di anticorpi neutralizzanti significa che il vaccino non ha funzionato. Un livello superiore invece sì. Vuole sapere quanti ne ho io? Beh, sono 577,20. Direi che i numeri parlano da soli».
La Corte dei conti ha bloccato ReiThera. «Non conosco la questione giuridica – afferma Carofiglio – Peraltro non so nemmeno chi siano i titolari dell’azienda. Ho avuto contatti solo con l’unità di ricerca e ho ricavato un’impressione di eccellenza. Ecco, penso che se c’è stato un eccesso di formalismo sotto il profilo giudiziario questo non è un bene; così come non è un bene se c’è stata una violazione delle procedure che è una garanzia per tutti i cittadini».
«Il tema però è un altro. Dobbiamo renderci conto della situazione ricordando quello che è successo con le mascherine nella prima fase. L’Italia non deve essere autarchica, ma autonoma in queste produzioni».
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