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Gianni Onorato (Mcs Crociere): «Il nostro settore ha perso il 70 per cento del fatturato. Occorre ripartire per il bene di tutti»

‘Il mondo delle crociere è stato colpito con particolare durezza dalla crisi del Covid19 e secondo alcune stime registrerà a fine anno una contrazione tra il 60 e il 70% del suo fatturato. E questo solo a patto che l’attività possa riprendere al più presto”.

Lo dice al Corriere della Sera Gianni Onorato, CEO di Msc Crociere, aggiungendo che ”noi siamo pronti per la ripartenza, stiamo solo aspettando le autorizzazioni necessarie a riprendere in modo graduale le nostre attività”.

“Per i lavoratori e per l’industria è essenziale che l’uscita dal blocco dovuto alla pandemia avvenga il prima possibile”.

”Purtroppo – sottolinea – in un momento in cui la nostra ripartenza potrebbe dare una spinta di lungo termine anche a quella delle economie connesse a tutti i settori, dall’agricoltura per i rifornimenti, alle strutture che servono i turisti, i porti e oltre, che dalle crociere dipendono, l’ultimo Dpcm ha rimandato la decisione al 31 luglio senza dare chiarezza su cosa succederà dopo”.

“In questi mesi di lockdown abbiamo puntato sulla sicurezza dei viaggiatori e delle navi, sviluppando un protocollo in grado di garantire la salute dei crocieristi”.

“L’obiettivo è di garantire che sia i passeggeri che tutto il personale di bordo delle navi da crociera entrino sani e arrivino al termine della loro esperienza altrettanto sani”.

”Speriamo entro la metà di agosto di mettere in funzione almeno due unità navali – si augura Onorato – in modo da riavviare la nostra attività gradualmente e in sicurezza, dopo un blocco che è stato improvviso e totale”.

“Una delle due navi farà scalo nei porti del Mediterraneo occidentale, l’altra in quello orientale”.

“In questo modo circa mille marittimi italiani oggi a casa senza lavoro rientreranno in servizio, così come la ripresa delle nostre attività darà la possibilità di fare uscire dalla cassa integrazione dipendenti nostri di terra e quelli degli altri comparti a noi legati”.

“Lo scorso anno, in questa stagione 45 navi da crociera di varie nazionalità solcavano il Mediterraneo. In questo momento, nessuna”. ‘

‘È indispensabile dare chiarezza sui tempi – insiste Onorato – Si pensi anche alle agenzie di viaggio, che realizzano circa il 20% del loro fatturato attraverso la vendita di biglietti”.

“Al personale marittimo e di bordo, alle decine di migliaia di lavoratori che operano nei servizi, ad esempio quelli di manutenzione delle navi, ai consumi attivati dai crocieristi che lo scorso anno si sono imbarcati nei porti italiani”.

“Per alcune aree del Paese, in particolare al Sud, ma non solo, l’industria delle crociere ha una rilevanza primaria sull’economia locale”.

“È necessario riprendere l’attività quanto prima anche per garantire che gli investimenti di lungo termine di tutti gli operatori non subiscano una battuta d’arresto”.

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