Gian Luca Corghi, Division Manager Banca Fideuram, ha partecipato agli Stati Generali della Ripartenza 2025 “Insieme per far crescere l’Italia”, organizzati a Bologna dal 27 al 29 novembre 2025 dall’Osservatorio economico e sociale “Riparte l’Italia”.
Di seguito il testo della sua intervista
Questo è il terzo anno degli Stati Generali della ripartenza, è il terzo anno che Fideuram ospita questa manifestazione che è un luogo di dialogo, di confronto, di vivere insieme tre giorni per far crescere l’Italia.
Sì, assolutamente, noi siamo molto orgogliosi di poter ospitare questo evento, la sua terza edizione, penso che la Sala dei Cento, sia veramente il luogo ideale dove far discutere la società civile, visto che ha vissuto 150 anni della storia economica e sociale di una delle città più operose d’Italia, che è appunto Bologna, quindi ospitare questo evento fin dalla sua nascita è un grande motivo d’orgoglio per noi.
E’ un evento in cui ci si confronta su tanti temi, uno in particolare quest’anno, ci sarà un panel dedicato, che è quello del calo demografico e contemporaneamente del allungamento della vita della popolazione italiana.
Sì, due elementi che incidono veramente sulla società civile, sulla vita economica del nostro Paese, soprattutto se questi elementi vengono subiti e non governati. Purtroppo la demografia è un affare subdolo, perché se non lo si gestisce, quando ci si accorge dei suoi danni, è veramente molto tardi, per cui è un richiamo molto forte alla società civile, alla struttura politica e alla struttura economica del Paese, di cui noi stessi facciamo parte, di cercare di gestire questi fenomeni, perché incideranno notevolmente sulla vita di tutte le persone.
E non solo sulla vita delle persone, ma anche delle imprese, perché necessariamente ci sarà un cambio generazionale che tarda ad arrivare, ma che arriva.
E’ certo, anche quello, visto che le imprese sono fatte da persone e quindi automaticamente inciderà anche su quello. Purtroppo noi abbiamo poi anche una particolarità, il nostro tessuto economico è rappresentato per il 90% da piccole e medie imprese, la cui stragrande maggioranza è di origine familiare, per cui ci sono dei punti di grande forza in tutto questo, visto che sono aziende molto elastiche che riescono a gestire e a superare i momenti altalenanti del mercato, ma tutto questo porta anche dei limiti, perché la mancanza di managerializzazione, un difetto di internazionalizzazione, sono tutti elementi che portano a una sorta di freno.
Se poi a questi aggiungiamo anche il tema della carenza di passaggi generazionali efficaci, i risultati sono di fronte agli occhi di tutti, pensi che soltanto il 13% passa il secondo passaggio generazionale, cioè ne partono in 100 e ne arrivano in 13, questo è un problema devastante che noi non ci possiamo permettere, per cui vanno gestiti e vanno affrontati.
Noi nel nostro piccolo, con la nostra attività consulenziale, cerchiamo appunto di accompagnare gli imprenditori anche a questo momento cruciale della vita loro e delle loro imprese.
Perché è proprio questo il tema, affidarsi a chi è esperto, a chi può aiutarli ad effettuare questa transizione?
Certo, è un tema molto complesso, i professionisti che possono agire sono di diversa tipologia, dal fiscalista al consulente finanziario, al notaio, all’avvocato, per cui tutti insieme uno fianco all’altro si possono aiutare gli imprenditori ad affrontare un passaggio di questo tipo che non è un passaggio semplice, per cui necessita di grande attenzione, di grande determinazione, perché senza di queste non si riesce a superare.








