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Flavio Catteo: «Sì alla rete unica. Stop allo spreco di denaro pubblico e agli interessi dei grandi gruppi Tlc stranieri»

Nelle tlc una rete unica? “Non ha senso avere due infrastrutture”.

La Cdp sempre più presente nelle aziende private, comprese le autostrade? “Non è detto che sia un male”.

Investire in infrastrutture? “Va bene, ma prima bisogna rilanciare i consumi”.

E’ Flavio Cattaneo, che nel corso della sua carriera è stato CEO di Terna, Tim e Italo (di cui oggi è vicepresidente esecutivo), dg della Rai, a intervenire a così ampio spettro sulle infrastrutture del Paese – che conosce molto bene – intervistato da “Milano Finanza”.

Partendo dal settore delle Tlc, Cattaneo evidenzia: “Ora giudico da fuori, ma mi sembra sia avvenuto quello che ci aspettavamo. Sembrava che l’ingresso di Iliad dovesse rivoluzionare il settore, ma questo non è avvenuto”.

“Il mercato italiano si è dimostrato più tosto di quello francese. Oggi qualcuno si stupisce, ma lo avevamo previsto.”

E sulla competizione sui prezzi che si è inasprita, Cattaneo aggiunge: “C’è sempre stata. Purtroppo il settore vede ogni anno il valore a mercato diminuire nonostante gli investimenti richiesti siano sempre di più, a partire dal 5G”.

Sul tema caldo della rete unica, Cattaneo “non” entra “nel dettaglio delle trattative, che non conosco”.

“Dico però che gli argomenti dei competitor di Tim, contrari a una rete gestita da Telecom non reggono molto”.

“Hanno spesso fatto business attaccando Tim, se un domani la rete sarà separata e gestita in maniera indipendente questo giochino non sarà più possibile”.

“Un Paese non può inseguire i desiderata di grandi gruppi tlc, peraltro stranieri”.

Quindi il manager si dice “certo” favorevole alla rete unica.

“Mi sembra una sciocchezza farne due e l’ho sostenuto da quando fu creata una seconda rete, sperperando denaro pubblico” aggiunge.

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