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Fabio Pressi, Ceo a2a E-Mobility: “Guida autonoma, l’Europa deve giocare la sua partita”

Fabio Pressi, Ceo a2a E-Mobility e Presidente Motus-E, ha partecipato agli Stati Generali della Ripartenza 2025 “Insieme per far crescere l’Italia”, organizzati a Bologna dal 27 al 29 novembre 2025 dall’Osservatorio economico e sociale “Riparte l’Italia”.

Il suo intervento si è tenuto nel panel “Sperimentazione e sviluppi della guida autonoma“, moderato dalla giornalista Maria Leitner.

Ecco l’intervista rilasciata prima di partecipare all’evento.

Oggi si parlerà di sperimentazione e di sviluppi della guida autonoma. A che punto siamo?

Siamo a un punto molto interessante perché intanto è una tematica che è diventata globale e su tutti i giornali perché sappiamo bene che è un tema industriale, è un tema di tecnologia ed innovazione prevalentemente che arriva dalla Cina e dagli Stati Uniti. L’Europa deve giocare un ruolo importante, noi in questa partita ci siamo, ci proviamo, siamo partiti con una sperimentazione a Brescia che mette insieme il mondo dell’autonomo e il mondo dello sharing.

È una sperimentazione che dura due anni, tre veicoli hanno già percorso più di mille chilometri, si stanno analizzando dati come bisogna fare in questo settore.

È pronta, l’Italia è pronta ad accogliere le innovazioni tecnologiche che stanno arrivando?

Allora più che l’Italia è l’Europa, l’ha detto anche la Von der Leyen, c’è una necessità di investire nella parte software della componente auto che sta diventando sempre più importante e l’Italia appunto con questa sperimentazione e soprattutto anche col supporto di fonti di finanziamento tipo il Most, il Politecnico di Milano, sono tutti soggetti che stanno contribuendo a costruire questa filiera che è molto complessa ma che deve essere necessariamente europea perché serve una supremazia anche dal punto di vista del software.

E parlando di complessità, noi con gli Stati Generali della Ripartenza stiamo cercando di creare un modello di dialogo che metta insieme istituzioni e imprese, perché su un tema così importante non può essere la singola impresa a fare la svolta.

Sì, anche questo è corretto perché, lo dicevo prima, è una filiera complessa, una filiera che ha bisogno del regolatore, ha bisogno di regole chiare e certe, affinché gli investimenti vengano fatti. Quindi il dialogo, ed è per questo anche che siamo qua, proprio per parlare di questi temi e cercare di portare sul tavolo in cui si decidono poi le regole del futuro come approcciare l’industria.

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