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Fabio Panetta, governatore di Bankitalia: “L’economia sommersa vale 218 miliardi equivalente al 10% del Pil ed incide sull’intero Paese”

“In Italia l’economia irregolare ha dimensioni significative. Secondo le stime dell’Istat, quella non osservata nel 2023 generava un valore aggiunto pari a 218 miliardi di euro e al 10% del Pil; il peso economico della criminalità organizzata è invece difficile da quantificare e privo di una valutazione ufficiale. Questi fenomeni comportano costi sociali ingenti e incidono sull’intera economia nazionale”.

Lo ha detto il governatore della Banca d’Italia Fabio Panetta, nel suo discorso all’inaugurazione del nuovo anno di studi della Scuola di Polizia Economico-Finanziaria, in corso oggi a Lido di Ostia.

“Quasi la metà dell’economia non osservata è localizzata nel Nord Italia, circa un terzo nel Mezzogiorno. Se rapportata al valore aggiunto di ciascuna area, l’incidenza è inferiore al 10% al Nord e superiore al 16% nel Mezzogiorno”, ha sottolineato Panetta.

“Il lavoro sommerso alimenta lo sfruttamento e penalizza le fasce più vulnerabili della popolazione, spesso costrette a accettare condizioni di vita e di lavoro degradanti e prive di tutela. L’azione delle mafie, fondata su violenza e intimidazione, compromette la libertà di impresa, ostacola la partecipazione civica e indebolisce la fiducia nelle istituzioni”, ha concluso il governatore.

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