L’Istituto nazionale di statistica rende disponibili le serie storiche degli indici su lavoro e retribuzioni nelle grandi imprese con base di riferimento 2021; le serie aggiornano quelle precedentemente diffuse in base 2015. La base 2021 è coerente con quanto richiesto dal Regolamento europeo sulle statistiche economiche sulle imprese n. 2152/2019 e del Regolamento della Commissione n. 1197/2020.
I nuovi indici, disponibili per settore di attività economica (sezioni e raggruppamenti di divisioni della classificazione Ateco 2007) e qualifica professionale (impiegati e operai/apprendisti), sono stati ricostruiti a partire dal 2000 per i settori relativi all’industria e ai servizi di mercato (sezioni da B a N) e dal 2015 per i settori dei servizi personali e sociali (sezioni da Q a S).
Le serie dei nuovi indici sono disponibili sul sito IstatData al link: https://esploradati.istat.it.
LA BASE INFORMATIVA
Gli indici vengono calcolati sui dati rilevati dalla Rilevazione mensile occupazione, orari di lavoro, retribuzione e costo del lavoro nelle grandi imprese (GI); questa si basa su un panel censuario definito nell’anno base e coincidente con l’universo delle imprese con oltre 500 dipendenti che svolgono la loro attività nel settore privato non agricolo (sezioni da B a S della classificazione economica Ateco 2007, eccetto O).
Gli indicatori prodotti si riferiscono, quindi, al solo insieme delle imprese comprese nel campo di osservazione definito al momento della costituzione della base, che viene aggiornata ogni cinque anni.
Le informazioni rilevate distintamente per le qualifiche impiegatizie e operaie riguardano:
- il numero delle posizioni lavorative dipendenti alla fine del mese di riferimento e del mese precedente;
- i flussi occupazionali in entrata e in uscita e, di questi, quanti associati a trasferimenti d’azienda (fusioni/scorpori, acquisizioni/cessioni ramo aziendale, eccetera);
- le ore di lavoro (ordinarie, straordinarie, non lavorate ma retribuite, non lavorate e non retribuite a causa di scioperi);
- le ore di cassa integrazione guagni utilizzate (ordinaria, straordinaria, in deroga e solidarietà);
- le retribuzioni lorde (comprensive di tutte le voci retributive a carattere continuativo e saltuario o occasionale, inclusi gli incentivi all’esodo);
- gli oneri sociali a carico del datore di lavoro (contributi sociali e provvidenze al personale).
Per ogni attività economica vengono elaborati indici mensili a base fissa dell’occupazione dipendente, delle ore lavorate, delle retribuzioni lorde e del costo del lavoro, distintamente per impiegati, operai e totale delle posizioni lavorative dipendenti, costruiti con riferimento ai corrispondenti valori medi dell’anno base.
Per l’occupazione gli indici mensili sono ottenuti per concatenamento dei tassi di variazione mensili del numero delle posizioni lavorative dipendenti, calcolati tra l’inizio e la fine del mese di riferimento.
Per le altre variabili (ore lavorate pro capite, retribuzione pro capite, ecc.) gli indici sono calcolati rapportando il valore pro capite del mese in esame con il corrispondente valore medio pro capite dell’anno base. Gli indici dell’occupazione vengono forniti anche al netto dei dipendenti posti in cassa integrazione guadagni: il numero delle ore di cassa integrazione guadagni (sia ordinaria, sia straordinaria) utilizzate mensilmente dalle imprese viene convertito in termini di dipendenti in Cig a zero ore.
LA STRUTTURA DEL PANEL 2021
Il panel di imprese del 2021 è rappresentato da 1.611 imprese, individuate a partire dall’Archivio Statistico delle Imprese Attive (ASIA). In tali imprese è presente il 22% del totale delle posizioni lavorative dipendenti di ASIA; la quota scende al 16,8% per l’industria, sale al 25,1% per il totale servizi e al 26,1% per l’insieme dei servizi di mercato (Prospetto 1).
Nel 2021, il numero delle posizioni lavorative dipendenti nelle GI è pari a circa 2 milioni e 700mila: 767mila nell’industria e 1 milione e 940mila nei servizi. Rispetto alla precedente base, il numero delle imprese è aumentato dell’11% (nella base 2015 erano 1.449) e le posizioni dipendenti del 5,5% (142mila in più, di cui +26mila posizioni nell’industria e di +116mila nei servizi).
LA POLITICA DI REVISIONE DEGLI INDICI
Gli indici delle grandi imprese sono soggetti a una revisione annuale, di regola in occasione della diffusione degli indici relativi al mese di gennaio e febbraio, che riguarda le serie storiche a partire dal mese di gennaio dell’anno precedente. Ne consegue che gli indicatori delle grandi imprese relativi all’ultimo anno sono provvisori e sono resi definitivi solo in occasione della revisione nell’anno successivo. L’obiettivo della revisione è quello di incorporare, nel calcolo degli indicatori, anche le informazioni che si rendono disponibili successivamente alla pubblicazione delle prime stime, quelle cioè derivanti da:
- dati pervenuti dopo la chiusura degli indici (che avviene di regola a circa 54 giorni dalla fine del periodo di riferimento); in termini di occupazione, tali dati rappresentano in media circa il 10% del panel e possono determinare rettifiche anche di rilievo sugli indici disaggregati;
- correzioni a posteriori di informazioni che, sulla base di successive verifiche, risultano incomplete o affette da errori; si tratta prevalentemente di rettifiche legate a eventi di trasformazione aziendale che, in media, hanno un effetto contenuto sugli indici anche se occasionalmente e per specifici settori possono causare revisioni significative nella dinamica mensile.
DESTAGIONALIZZAZIONE ED EFFETTI DI CALENDARIO
Gli indici delle serie storiche relative all’occupazione (al netto e al lordo della Cig), delle ore lavorate per dipendente, delle retribuzioni orarie e del costo del lavoro per ora lavorata vengono diffusi anche in forma destagionalizzata, con riferimento al totale industria (B-F), ai servizi di mercato (G-N) e ai servizi sociali e personali (P-S), nonché all’aggregato dei settori B-N, G-S e B-S. Inoltre, le ore lavorate per dipendente vengono diffuse, per i medesimi aggregati, anche in forma corretta per gli effetti di calendario.
La procedura di destagionalizzazione adottata è Tramo-Seats, basata su un approccio Reg-ARIMA.
La procedura di correzione per gli effetti di calendario viene operata con il metodo di regressione (applicato utilizzando la procedura Tramo), che stima l’effetto del diverso numero di giorni lavorativi (dovuti ad es. a festività nazionali variabili o ad anni bisestili).
Va inoltre ricordato che gli indici vengono destagionalizzati e corretti per gli effetti di calendario utilizzando il metodo diretto, ossia ciascuna serie elementare (aggregato settoriale di livello inferiore) viene trattata separatamente rispetto alla relativa serie totale (aggregato settoriale di livello superiore). Ciò implica che le serie relative ai totali possono differire da quelle che si otterrebbero dalla sintesi delle serie elementari che le compongono.








