Analisi, scenari, inchieste, idee per costruire l'Italia del futuro

Ecco il doppio standard che alimenta la guerra | L’analisi di Lorenzo Kamel

‘Il doppio standard che alimenta la guerra’.

Ne parla Lorenzo Kamel sul Manifesto: “Si possono avere opinioni molto diverse riguardo quanto sta accadendo tra Iran e Israele, ma tutte dovrebbero fare i conti con un dato storico: per secoli l’Iraq ha rappresentato il principale argine all’influenza dell’Iran in Medio Oriente.

Gli attori che, con tesi infondate, hanno portato al collasso dell’Iraq – e dunque permesso all’Iran di aumentare esponenzialmente la propria influenza nella regione – sono gli stessi che chiedono un intervento deciso per limitare l’influenza di Teheran.

La mancanza di visione e le contraddizioni insite negli errori del passato sono visibili anche in rapporto alla più stretta attualità.

Quando Israele ha attaccato il consolato iraniano a Damasco (1° aprile), nessuno dei paesi occidentali ha condannato l’aggressione, o avallato l’intervento dell’Onu, come se le autorità israeliane avessero compiuto un’azione giusta o, al più, opinabile.

Per contro – aggiunge – quando l’Iran ha minacciato (e poi implementato) una risposta, i paesi occidentali sono intervenuti in modo solerte, appoggiando l’intervento dell’Onu.

Ciò richiama alla mente anche la questione delle armi nucleari.

L’unico paese ad aver usato ordigni nucleari contro civili (gli Stati uniti), e l’unico stato finora dotato di armi nucleari in Medio Oriente (Israele), mettono da tempo in guardia sui pericoli e l’immoralità insita nel fatto che l’Iran possa dotarsene.

Su un piano più regionale, Israele, per la prima volta dai tempi di Nasser, ha un rivale che sembra disposto ad affrontarlo militarmente.

Pur nella consapevolezza dello squilibrio delle forze in campo, le milizie finanziate da Teheran in Yemen, Iraq, Libano e Siria hanno dimostrato di riuscire a colpire in modo asimmetrico il cuore degli interessi americani e israeliani nella regione.

Come se ne esce?

Non esiste una ricetta univoca, ma un ruolo cardine lo dovrà avere la comunità internazionale.

Dopo aver ignorato la risoluzione 2728 che chiedeva un cessate il fuoco a Gaza, la rappresaglia iraniana ha spinto Israele a richiedere un intervento d’emergenza del Consiglio di Sicurezza Onu.

È un fatto positivo che le autorità israeliane abbiano implicitamente ricominciato a considerare come utili le decisioni dell’Onu”.

SCARICA IL PDF DELL'ARTICOLO

[bws_pdfprint display=’pdf’]

Iscriviti alla Newsletter

Ricevi gli ultimi articoli di Riparte l’Italia via email. Puoi cancellarti in qualsiasi momento.

Questo sito utilizza i cookie per migliorare l'esperienza utente.