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Dazi: negli Usa 9 kg di pasta all’anno a persona, l’export dell’Italia vale 671 milioni | L’analisi del Codacons

“L’Italia non è solo il primo paese produttore ed esportatore della pasta, ma è anche la nazione che ne fa il consumo più elevato, e qualsiasi tassazione di tale bene alimentare avrebbe effetti a cascata sul settore”.

Lo afferma il Codacons, in una nota, sottolineando che “in Italia il consumo pro capite di pasta si attesta a 23,3 kg annui. Gli italiani prediligono di gran lunga la pasta secca, che detiene una quota di mercato pari al 75%, seguita dalla fresca (15%) e da quella ripiena (10%). Tra i Paesi con maggior consumo di pasta figurano la Tunisia, al secondo posto con 17 kg, il Venezuela (15 kg) e la Grecia (12,2 kg”).

Mentre “gli americani consumano circa 9 kg di pasta all’anno a persona, circa il doppio rispetto agli anni ’80, rendendo la pasta il sesto alimento più consumato nel paese, con importazioni totali che valgono 1,6 miliardi di dollari l’anno, di cui 671 milioni di euro solo dall’Italia. Negli Stati Uniti la pasta italiana delle marche più note viene venduta a prezzi che oscillano dai 3,5 ai 10 euro al chilo, a seconda del canale di vendita”.

“In base agli ultimi dati Istat, sul fronte della spesa per la voce pasta e prodotti a base di pasta gli italiani spendono in media 153 euro annui a famiglia. Un conto che tuttavia potrebbe salire nel caso di imposizione di dazi americani al 107% sulla pasta italiana, poiché tale tassazione produrrebbe un effetto domino sul comparto che si farebbe sentire anche sui prezzi al dettaglio praticati in Italia”, conclude il Codacons.

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