Su Repubblica, Elena Stancanelli si occupa della contestazione a Beatrice Venezi da parte degli orchestrali del teatro La Fenice di Venezia. Non è una questione di quote rosa, secondo Stancanelli.
Se Beatrice Venezi è stata contestata, per la seconda volta, da un’orchestra (era già successo a Palermo, ora in modo più forte a Venezia, per la sua nomina a direttrice musicale del teatro La Fenice) non è perché è una donna, perché è molto bella, perché fa la pubblicità di non so cosa.
Ma perché – secondo il quotidiano La Repubblica – non sarebbe all’altezza dell’incarico che le è stato affidato.
“Come dice il comunicato degli orchestrali” sottolinea Stancanelli.
Stancanelli osserva che sorprende molto che una donna intelligente si sia prestata a una simile operazione, che alla fine danneggerà soprattutto lei.
“Una leggerezza di chi non avrebbe riflettuto abbastanza sull’inopportunità di imporre un nome che – secondo la giornalista e scrittrice e secondo gli orchestrali- il necessario prestigio internazionale”.
“Ma la musica di tutte le arti è forse quella con cui è più difficile bluffare – prosegue – I giudizi, sulla letteratura per esempio, sono assai opinabili. Ma la musica no, la musica è un’altra cosa. Certo che poi si vola, si sogna, si canta, ma prima ci sono le note, la matematica dello spartito”.
Stancanelli conclude: “chi pagherà di più per questo errore è proprio Beatrice Venezi, a meno che non faccia la cosa più intelligente e coraggiosa che potrebbe fare in questo momento: un passo indietro”.