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L’anno record di Poste Italiane, cedola da 248 milioni per il Tesoro. L’Ad Matteo Del Fante: “Solide basi per il futuro” | L’analisi

Un risultato operativo (ebit) più che raddoppiato e una maxi cedola per l’azionista Tesoro che vale quasi 250 milioni. Sono queste le credenziali con cui l’amministratore delegato di Poste Italiane, Matteo Del Fante, si presenterà all’assemblea che l’8 maggio dovrà votare il nuovo consiglio di amministrazione del gruppo. Dal 2017, quando il manager ha messo a punto il primo piano industriale di Poste Italiane, il gruppo è cresciuto considerevolmente in tutti i settori dove era già presente ed è entrato in nuovi comparti, come nell’offerta di gas ed energia dove in pochi mesi è arrivato a fornire 150 mila clienti, e ha l’obiettivo di raddoppiarli entro l’anno. Uno sviluppo che ha dato evidentemente buoni risultati. Nel 2022 il gruppo ha chiuso con un utile operativo di 2,3 miliardi, in aumento del 24,1 % sul 2021, e pari a più del doppio rispetto agli 1,1 miliardi del 2017.

Ma anche la cedola è andata via via crescendo con buone soddisfazioni degli azionisti a partire dal ministero dell’Economia che di Poste Italiane detiene il 29,6%, con Cassa Depositi e Prestiti al 35%. Per il 2022 il dividendo che sarà proposto all’assemblea di maggio è stato fissato allo 0,65 euro, in crescita del 10% rispetto allo scorso anno e per le casse del Tesoro l’assegno crescerà quindi fino a 248 milioni.

E Del Fante ha già promesso al mercato che la cedola crescerà ancora a valere sui risultati di quest’anno, fino a 0,71 euro, tenendo comunque il pay out, ovvero il rapporto tra dividendi e utili, al di sotto del 60% perché l’obiettivo resta quello di reinvestire buona parte dei risultati sulla crescita del gruppo. A salire dovrà essere quindi l’utile, che nel 2022 ha chiuso a 1,51 miliardi, in calo del 4,3% ma che l’anno prossimo è atteso a 1,7 milian, mentre l’obiettivo di risultato operativo per il 2023 è stato rivisto al rialzo, a 2,5 miliardi.

Comunicando al mercato “risultati solidi”, l’amministratore delegato Matteo Del Fante ha sottolineato che Poste Italiane ha “solide basi per la crescita futura” e comunicato la scelta di alzare ancora il dividendo. “Un segnale di sicurezza”, ha sottolineato l’a.d., evidenziando una “sovraperformance”, “risultati eccezionali” – dice – riferendosi non solo alla chiusura del bilancio ma anche al percorso fatto per due mandati alla guida dell’azienda: ricorda “la promessa fatta nel 2018”, l’obiettivo di far salire il risultato operativo a 1,8 miliardi nel 2022, e rileva: “Siamo andati ben oltre”; il bilancio si è chiuso con un ebit a 2,3 miliardi: “Livelli record. Abbiamo più che raddoppiato il margine operativo del 2017”.

Nel “percorso di crescita” evidenziato dall’azienda, un confronto tra i risultati del 2017 e del 2022, tutti i target sono stati superati: l’utile netto sale da 0,69 a 1,51 miliardi (con una limatura del -4,3% rispetto al 2021 sotto la pressione di oneri finanziari,), i ricavi da 10,57 a 11,6 miliardi (+6% rispetto al 2021), la cedola da 0,42 a 0,65 euro.

“Siamo consapevoli delle sfide” dello scenario economico, indica ancora Del Fante, ma c’è piena fiducia: “Guardando in avanti al 2023 ci aspettiamo che le tendenze favorevoli dei business siano superiori rispetto all’effetto dell’inflazione sui costi. Riteniamo che i nostri obiettivi siano raggiungibili in diverse condizioni di mercato e che siano supportati dai forti progressi commerciali registrati fino ad oggi”.

L’assemblea degli azionisti convocata per l’8 maggio voterà anche per il rinnovo del consiglio di amministrazione: il quadro che al momento emerge dalle indiscrezioni non sembra riservare sorprese per Matteo Del Fante che guarda al prossimo piano strategico annunciando che sarà presentato entro l’anno.

In due mandati l’azienda ha vissuto profonde trasformazioni, dall’impegno per il sistema Paese in un confronto diretto con settemila sindaci all’ingresso – ultima delle diversificazioni dell’offerta – anche sul mercato dell’energia per luce e gas (“Già 150mila contratti, vuol dire che siamo sulla buona strada per superare i 300mila nel 2023”).

Con il nuovo piano ci sarà “continuità: è una azienda molto complessa, attiva in molti business, ha un gran numero di dipendenti, una presenza capillare unica, una presenza digitale unica. Per scaricare a terra i progetti ha bisogno di tempi fisiologici. Il nuovo piano sarà un completamento delle basi che sono state messe in questi sei anni, sia di prodotto ma soprattutto di interazione con i clienti”.


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